Nella giornata di oggi ricorre il 25° anniversario dalla nascita dell’Unità Operativa di Radioterapia del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria. Per il dr. Said Al Sayyad ed i vertici aziendali si tratta di un momento propizio per celebrare questo importante traguardo e fare un bilancio sui progressi effettuati dal reparto in questi primi cinque lustri di vita.
“Conosco questo reparto praticamente da sempre – dichiara il Commissario Straordinario del G.O.M., dr. Gianluigi Scaffidi – È un reparto che definisco “miracoloso”, grazie allo splendido clima che il primario Said Al Sayyad ha saputo creare. Grande professionalità e collaborazione per un’attività molto delicata. Qui la gente che viene a curarsi ti guarda negli occhi, chiede speranza e vita. Ed i medici, assieme a tutto il personale che opera all’interno della Radioterapia, sono bravissimi anche in questo, nell’approccio con il paziente anche e soprattutto dal punto di vista umano”.
Il Commissario riferisce poi un episodio accaduto nel 2004, quando rivestiva la carica di Direttore Sanitario dell’ospedale, che rappresenta un significativo incrocio di destini attraverso il quale è passato anche il destino e il futuro della Radioterapia del GOM: “mi si presentò allora un giovane medico palestinese in servizio ai Riuniti, il quale mi disse che avrebbe voluto tornare a casa, probabilmente perché non si sentiva valorizzato appieno per quella che era la sua professionalità. Dopo essermi informato su di lui e dopo aver letto il suo curriculum, gli assegnai l’incarico di Direttore facente funzione del reparto e, grazie a questo, lui decise di restare. Credo che aver trattenuto una persona come Said Al Sayyad a Reggio Calabria, ed in questo ospedale, sia stata una delle scelte più felici della mia vita professionale, perché quello che lui è riuscito a creare è davvero difficile da ripetere. D’altronde – conclude il Commissario Straordinario – la Radioterapia dell’azienda ospedaliera reggina ha fatto eccellenti progressi e ancora adesso io mi sto battendo per ottenere un altro acceleratore lineare per rinnovare le tecnologie presenti nello stesso reparto”.
Un Said Al Sayyad sinceramente commosso apre il suo intervento distribuendo ringraziamenti: alla famiglia; alla la dr.ssa Alberta Capua, il primario che ha di fatto inaugurato l’attività della Radioterapia in quel lontano dicembre del 1997; a tutto personale del reparto; alle Associazioni – l’ass. A.I. e l’ass. Prometeus – che attraverso l’erogazione di borse di studio ci hanno permesso di sopperire alle difficoltà derivanti dal blocco del Commissario e dal blocco del turnover; al Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, la dott.ssa Mariagrazia Arena, per il concreto supporto che ha sempre offerto al reparto; a S.E. il Prefetto, dott. Massimo Mariani; ed, infine, alla Direzione Strategica del G.O.M. “per aver creduto nel nostro progetto, fiducia che ci porterà a dotarci di un nuovo acceleratore lineare di nuova generazione”.
“Quando abbiamo cominciato partivamo quasi da zero – conclude il dr. Al Sayyad – oggi la Radioterapia di Reggio Calabria è in linea con il livello nazionale. Le tecnologie si sono molto evolute, il primo acceleratore lineare dell’epoca corrispondeva più o meno a quello che era il telefono cellulare di prima generazione, un prodotto basico, cioè colpiva indistintamente le cellule malate e le cellule sane. Oggi, così come gli smartphone permettono di svolgere numerose attività, impensabili fino a qualche anno fa, l’acceleratore lineare di nuova generazione è in grado di colpire le cellule tumorali colpendole nel loro movimento e risparmiando le cellule sane. Ed è per questo che noi auspichiamo che ci sia un costante aggiornamento tecnologico, perché solo così possiamo dare risposte in termini di cure e aumentare le prospettive di vita dei nostri pazienti”.
Il dr. Said Al Sayyad ha voluto dedicare un pensiero speciale alla giudice, dott.ssa Lilia Gaeta, scomparsa da circa un mese, paziente per ben diciotto anni della Radioterapia di Reggio Calabria, “dove ha vinto molte battaglie, ma non l’ultima che se l’è portata via”. A margine, l’anniversario è stato festeggiato con un piccolo momento di convivialità tra tutti i Direttori ed i Responsabili delle Unità afferenti al Dipartimento di Oncoematologia e Radioterapico del G.O.M. presente anche il Questore di Reggio Calabria, dott. Bruno Megale., Sebbene siano molti, i venticinque anni rappresentano solo un primo traguardo per un reparto che ha la grande responsabilità di offrire cure a pazienti che combattono la più importante delle battaglie, quella per la vita.