Confartigianato esprime un giudizio complessivamente positivo sulla manovra di Bilancio 2023, anche se ci sono importanti nodi irrisolti, soprattutto in tema di bonus edilizia, oneri energia e apprendistato. “Apprezziamo gli impegni assunti dal Governo nazionale attraverso la legge di bilancio, a partire dalle risposte avanzate all’emergenza energetica, che oggi rappresenta una delle principali problematiche per le nostre piccole imprese. Confermati il credito d’imposta per gli investimenti al sud è la decontribuzione sulle assunzioni, provvedimenti sui quali l’organizzazione è intervenuta direttamente sul Governo. Riteniamo convincenti anche linee di intervento di più ampio respiro che incrociano le aspettative più volte ribadite da Confartigianato”. E’ quanto affermano il presidente e il segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano e Silvano Barbalace, che fanno eco alle dichiarazioni del Presidente nazionale Marco Granelli.
“Come sollecitato da Confartigianato, la manovra approvata è orientata a gettare le basi della tanto attesa riforma fiscale, a semplificare la vita delle imprese e a salvaguardare concretamente il sistema manifatturiero made in Italy, favorendo anche la creazione di lavoro – affermano ancora -. Costruita in tempi record, in un quadro di compatibilità con le misure del Pnrr e i conti della finanza pubblica, si pone in continuità con i provvedimenti già assunti dal precedente Esecutivo e concentra le risorse sulla priorità assoluta di ridurre l’impatto dei rincari dell’energia su imprese e famiglie”.
Confartigianato Calabria fa presente però che “mancano all’appello misure sulle quali sollecita azioni rapide e risolutive: lo sblocco dei crediti fiscali incagliati delle aziende che hanno utilizzato i bonus edilizia, il taglio degli oneri generali di sistema nelle bollette di luce e gas delle imprese con potenza superiore a 16,5 kW, la decontribuzione triennale per le assunzioni di apprendisti”. In particolare, per Confartigianato, la strada più semplice ed efficace che rilancia da tempo è quella di affidare ad un compratore di ultima istanza come Cassa Depositi e Prestiti l’acquisto dei crediti fiscali incagliati. Quanto ai costi dell’energia, Confartigianato chiede di eliminare definitivamente gli oneri generali di sistema dalle bollette elettriche delle imprese manifatturiere con potenza sopra i 16,5 kW. “Non è pensabile – osservano Matragrano e Barbalace – infatti, chiedere ad un imprenditore passato dai 7mila euro mensili di costi energetici del 2021 ai 14mila euro mensili del 2022 di sborsare, dal prossimo anno, anche 2mila euro al mese per gli oneri generali del sistema elettrico”. “Chiediamo, infine – conclude la nota – che venga ripristinata la decontribuzione totale, per i primi tre anni, del contratto di apprendistato applicato dalle imprese artigiane e dalle aziende fino a 9 dipendenti”.