Home » “Come te nessuno mai”: il ritorno di Elisa in una atmosfera fuori dal tempo e dallo spazio

“Come te nessuno mai”: il ritorno di Elisa in una atmosfera fuori dal tempo e dallo spazio

La cantante triestina dopo quasi 4 anni di assenza presenta “Ritorno al futuro/Back to the future”

di Pierluigi Gabriele

Articolo di Pierluigi Gabriele

Il tanto atteso ritorno della cantautrice triestina Elisa si è aperto, dopo i quasi 4 anni di assenza dalle scene, con il singolo: “Come te nessuno mai”. Il brano tratto dal suo undicesimo disco “Ritorno al futuro/Back to the future” è nato attraversando varie fasi delle stagioni emotive della cantante, accarezzandone le varie luci ed ombre e ritagliando pezzetti di esperienze vissute, cucendole tutte in un brano dai toni onirici. La scrittura del singolo, che si è avvalso dell’aiuto di Davide Petrella, ed arrangiato dal duo Andrea Rigonat e Patrick Warren che hanno ancora di più scolpito la canzone, rendendola grazie ai riff di basso e ad una elettronica ponderata, uno dei pezzi più visionari dell’intero album. Elisa ha già iniziato un tour in giro per i teatri, con un titolo evocativo: “An intimate night”, per l’appunto, un viaggio dello spettatore nell’intimità non soltanto dell’artista, ma anche della propria.

“Come te nessuno mai” rappresenta, in una versione ri-arrangiata dal pianista e compositore Dardust, l’apertura della scaletta proprio in queste serate di tour teatrale, che era diventato sold-out già un mese prima della partenza. La tournée si avvale, di una band di supporto stellare, che oltre a comprendere Dardust, include Andrea Rigonat alle chitarre e agli archi, Alessio Cavalazzi al violino, Caterina Coco (primo violino), Valentina Sgarbossa (violoncello), Matteo Lipari (viola), ed infine Simone Giorgini al contrabbasso. Grazie a questo grande successo di pubblico e critica, Elisa sarà anche in prima serata su Rai2, dove verrà trasmesso il suo concerto a Milano con la partecipazione di moltissimi ospiti che rappresentano la spina dorsale della musica italiana. Tra i tanti compaiono: Luciano Ligabue, Rkomi, Giuliano Sangiorgi, Emma, Mahmood, Tommaso Paradiso, Brunori Sas, Paolo Fresu e l’attore e regista romano Edoardo Leo.

L’evento è servito anche a contribuire alla raccolta di fondi per “Music for the Planet”, a cui Elisa ha dedicato tutto il tour estivo. Il progetto, supportato anche da Legambiente, Aworld e Music Innovation Hub si occupa di contrastare la crisi climatica attraverso l’immissione di nuovi alberi in varie aree della Penisola, ma anche ridurre l’inquinamento atmosferico nelle grandi città italiane. Lo scopo, grazie anche al progetto europeo “Life Terra”, ha l’obiettivo entro il 2025 di piantare 500 milioni di nuovi alberi in Europa, di cui 9 solo nel nostro Paese e mantenerli per i tre anni successivi. Ma vediamo un po’ di storia di un’artista tanto poliedrica come Elisa. In un Paese non proprio propenso all’anglofonia come il nostro, hanno sempre avuto successo i cantautori “duri e puri” che hanno incantato il pubblico oltre che con i testi impegnati, anche con delle melodie che sono patrimonio del bagaglio culturale immateriale italiano.

Ma alla fine degli anni 90’ le cose cambiano ed emerge su tutti una cantante triestina che mischia le carte nel movimento musicale italiano: Elisa. La cantautrice, sin dal suo album d’esordio del 97’ “Pipes & Flowers”, si propone al grande pubblico in lingua inglese e nonostante tutto riesce a conquistarsi una fetta discografica importante. Il talento c’è e si percepisce immediatamente in questo nuovo corso della musica leggera italiana e già con il secondo album del 2000 “Asile’s World”, la cantautrice grazie però ad una canzone in lingua italiana si aggiudicherà il cinquantunesimo Festival di Sanremo con il brano “Luce (Tramonti a nord est)”. Da quel successo di più di vent’anni fa, ne e passata di acqua sotto i ponti, ed Elisa ha sfornato ben 11 album, tutti di grande successo e tutti dall’animo multidimensionale ed onirico. L’incredibile talento mostrato fortunatamente non accenna a placarsi, regalandoci opere che sono destinate a rimanere ben impresse nel panorama artistico del Belpaese.

 

Potrebbe interessarti: