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Reggina: firmato il protocollo d’intesa con la Procura della Repubblica

E' stato firmato il Protocollo d'Intesa tra la Reggina e la Procura della Repubblica a tutela del territorio reggino

di Filippo Francesco Idone

La firma del Protocollo d’Intesa tra la Reggina e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, avvenuta lo scorso dicembre presso la Prefettura di Reggio Calabria, ha già destato i primi interessi oltre Calabria. Infatti, Corriere.it, uno dei siti di informazione tra i più autorevoli e diffusi nel nostro Paese, ha rilanciato la notizia di questa importante intesa a favore del territorio reggino.

Di seguito l’articolo completo a firma di Carlo Macrì:

Il mondo del calcio apre le porte ai minorenni detenuti. La società Reggina calcio ha infatti firmato insieme alla Procura dei minori e alla Prefettura un protocollo per sostenere la riabilitazione dei ragazzi finiti nelle maglie della giustizia. Per la prima volta in Italia una società sportiva accoglie i minorenni destinatari di provvedimenti giudiziari con lo scopo di tutelarli e sostenere la loro riabilitazione. Il percorso rieducativo prevede l’inserimento di questi ragazzi in attività di volontariato o tirocini lavorativi presso la Reggina, come manutenzione degli impianti sportivi del Sant’Agata o degli spazi verdi, magazzinieri e, alla domenica, accompagnare i disabili allo stadio. «Una messa in prova» per allontanare i giovani detenuti, ma anche chi ha voglia di dare un taglio con un passato turbolento respingendo la dedizione familiare verso il crimine organizzato cui spesso, in questo territorio, sono sottoposti i minori figli di ‘ndranghetisti.

«La società Reggina calcio nasce con un preciso intento imprenditoriale grazie all’interesse e alla passione di Felice Saladini, azionista di maggioranza del club che, accanto a quello sportivo, ha sposato l’attenzione verso i valori etici e morali» spiega Marcello Cardona, presidente della Reggina 1914, ex questore di Milano e Prefetto di Lodi e un passato da arbitro di serie A, che ha scelto di ritornare nella sua Reggio, proprio per accelerare il processo di rifondazione della società, dopo gli anni bui del fallimento e le traversie giudiziarie che hanno coinvolto ex presidenti e dirigenti amaranto. Il brand Reggina calcio diventa quindi sinonimo di nuova vita per i giovani reggini il cui percorso di vita è stato macchiato da episodi criminali. “L’idea — spiega Roberto Di Palma, procuratore dei minori di Reggio Calabria —, è nata per caso, durante l’intervallo di una partita della Reggina. Chiacchierando con il presidente Cardona ci siamo interrogati come, una società sportiva, possa essere d’aiuto ai minori incappati nella giustizia”.

Nasce così la collaborazione tra il mondo del calcio e le istituzioni. “Noi lavoriamo per favorire la “messa in prova” dei minori — dice Di Palma —. Il nostro obiettivo per questi ragazzi non è la condanna, ma l’inserimento nel sociale. Chi vuole mettere la testa a posto deve sapere che le istituzioni sono al suo fianco. Negli ultimi due anni, abbiamo riportato sulla retta via 143 minori . Il nostro percorso riabilitativo prevede anche la riconciliazione con la parte offesa e, soprattutto, l’impegno nella scuola”. Il prefetto Massimo Mariani ha voluto che il protocollo si firmasse dentro il Palazzo del Governo, proprio per dare più valenza all’accordo. “Lo sport è una straordinaria possibilità di crescita per questi ragazzi” – ha sottolineato il rappresentante del Governo.

Al di là dell’aspetto sportivo la firma del protocollo ha soprattutto un valore sociale. La Reggina, seconda in classifica nel campionato di B, guidata da Pippo Inzaghi, con il sogno di essere promossa in A, ha già vinto, però, la classifica dell’etica e della morale, proprio sottoscrivendo il principio innovativo che lega le sue attività al recupero dei minori a rischio. Il progetto vuole essere anche un motivo di riconciliazione con il territorio. L’impegno dell’azionista di maggioranza Felice Saladini, il manager fondatore di Planet Group non si concentra, infatti, sulle plus valenze calcistiche, ma l’obiettivo è quello di creare un legame resistente con la società civile.A Reggio Calabria – sostiene Marcello Cardona – non è una cosa semplice, visto come questa città è spesso ricordata per fatti di sangue. Noi crediamo in questo progetto che si pone a fianco dei minori da rieducare. Questo è solo il primo passo. Il nostro programma prevede anche la ristrutturazione dello stadio per aprirlo al popolo reggino come punto d’interesse culturale e organizzazione di eventi”. I reggini hanno già manifestato tutto l’interesse verso questa nuova società riempiendo ogni domenica gli spalti del Granillo. Non è un eufemismo sostenere che, dopo la Madonna della Consolazione, i reggini sono legati alla loro squadra di calcio.

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