È stato presentato oggi a Polistena, presso la sala conferenze della Comunità “Luigi Monti”, il docufilm “PINO Vita accidentale di un anarchico” di Claudia Cipriani, alla prensenza della figlia del partigiano deceduto, Claudia Pinelli. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Girolamo Tripodi, con il contributo di Enzo Marafioti e la partecipazione numerosa di tanti cittadini e cittadine, che hanno sancito il successo della manifestazione e la vicinanza alle attività sviluppate dalla Fondazione Girolamo Tripodi.
All’apertura, Michelangelo Tripodi, il Presidente della Fondazione Girolamo Tripodi, ha ringraziato i partecipanti e Claudia Pinelli per la testimonianza straordinaria che, attraverso queste iniziative, consente di creare un dibattito su quelle che sono state le stagioni più buie della vita democratica del paese: “la strategia della tensione” promossa dal blocco reazionario che allora veniva definito “il partito dell’avventura”, per fermare l’avanzata operaia e studentesca culminata nel ’68 e nell’autunno caldo, organizzò le famose trame nere delle stragi di Stato, a cominciare dagli attentati del 1969, culminati nella strage di Piazza Fontana (dove si contarono 17 morti) e nell’uccisione di Giuseppe Pinelli, nella questura di Milano.
Tutte incontrovertibilmente stragi di Stato, ovvero stragi compiute da uomini facenti parte direttamente degli apparati più “coperti” dello Stato, oppure da fascisti da loro personalmente organizzati, indirizzati, finanziati, protetti. Purtroppo, ancora oggi si chiede verità e giustizia per tutte le 138 vittime innocenti di quella stagione. Tripodi ha sottolineato la necessità di coinvolgere più sedi possibili, specie le scuole e le università, per trasmettere ai nostri giovani l’informazione e la conoscenza di una storia completamente cancellata e rimossa.
Successivamente la parola al prof. Giancarlo Costabile, che ha collocato la vicenda Pinelli e le stragi di Stato in quella che lui ha definito “mafia di Stato”: “tutto ciò dimostra la tragedia di questo paese perché non ci può essere democrazia senza verità. L’Italia è l’unico paese dell’occidente ad aver prodotto un Terrorismo di Stato e una Mafia di Stato: non esistono servizi segreti deviati, perché dalla vicenda Valpreda-Pinelli in poi in questo paese viene costruita una narrazione precisa per cui quell’ondata di proteste operaie, bracciantili e studentesche doveva essere stroncata usando tutti i mezzi. Costabile ha poi comunicato che insieme alla Fondazione Girolamo Tripodi si svolgerà un’iniziativa analoga presso l’Università della Calabria”.
L’intervento, poi, di Claudia Pinelli che ha ringraziato la Fondazione Girolamo Tripodi e tutti i presenti. Non si aspettavano che quella strage e la morte di Pino avessero scosso una società civile, che in quella democrazia credeva e che veramente voleva cambiare le cose. Un momento importantissimo è stato il riconoscimento del 2009 da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: l’unico atto ufficiale, perché non siamo mai riusciti ad entrare in un tribunale.
“Mio padre non è un nome su una lapide, in piazza Fontana a Milano ce ne sono addirittura due, ma è una persona, ha vissuto, è stato partigiano, era esperantista, aveva degli ideali, è morto perché era un anarchico.” -continua- “siamo ancora qui e continuiamo a portare avanti la testimonianza di una storia lunga che noi accogliamo tutta. La storia non può essere una pagina di un libro, come la memoria non ci può tenere ancorati a quel momento lì, ma deve proprio essere uno stimolo per potere riconoscere i meccanismi del presente, per essere attori e artefici del cambiamento”.
Si è poi tenuta la proiezione del docufilm “PINO Vita accidentale di un anarchico” di Claudia Cipriani, si è aperto il dibattito e sono intervenuti: Amalia Bruni (Consigliere Regionale, già candidata alla Presidente della Regione), Aldo Polisena (giornalista), Antonella Aricò (sorella di Gianni, uno dei cinque ragazzi anarchici ammazzati nel 1970), Rosaria Tropepe (consigliere comunale di Polistena).
La Fondazione Girolamo Tripodi è orgogliosa di aver dato vita a questo bellissimo incontro e di aver ospitato una persona come Claudia Pinelli, che con grande dignità e fierezza continua in questa giusta battaglia per la giustizia e per la verità.