(ANSA) – COSENZA, 06 FEB – “Atlas of Hybrid Imaging” è il titolo di un atlante scritto in inglese dedicato alla disciplina dell’imaging ibrido, un campo della moderna diagnostica per bioimmagini che utilizza sincronicamente tecnologia radiologica (TC e RM) e tecnologia medico nucleare (PET e SPECT), in grado di fornire tutte le informazioni anatomo – funzionali di processi patologici come tumori, infezioni o demenze. Il progetto è stato concepito da Mario Leporace, specialista in radiodiagnostica e Ferdinando Calabria, specialista in medicina nucleare, entrambi con esperienze acquisite nel campo della diagnostica oncologica, neuroncologica e cardiovascolare e che dal 2016 lavorano nella Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare dell’ospedale Mariano Santo di Cosenza diretta da Antonio Bagnato. “L’informazione ottenibile con i nuovi sistemi di diagnostica ibrida – è detto in una nota degli autori – è di tipo quali-quantitativa e risulta nettamente superiore alla sommatoria delle informazioni ottenibili separatamente dalle singole metodiche diagnostiche. Il concetto è sicuramente attuale in quanto concretizza nella pratica clinica una medicina moderna sempre orientata ad approcci multimodali e multidisciplinari alle malattie”. “Si tratta di un lavoro imponente – affermano gli autori – che in circa tre anni ha portato alla luce novecento tavole anatomiche originali ad alta risoluzione e ben duecento casi clinici personali ottenute su tomografi ‘ibridi’ di ultima generazione con doppia tecnologia SPECT o PET equipaggiati con potenti TC multistrato dalle elevate prestazioni e capaci di effettuare esami cardioTC e sfruttando simultaneamente sia il mezzo di contrasto iodato della TC che i numerosi radiofarmaci medico-nucleari a nostra disposizione alcuni di recentissima introduzione e specifici per determinate patologie oncologiche e neurodegenerative (ad esempio i tumori della prostata, i tumori neuroendocrini, le malattie di Parkinson e di Alzheimer), capaci di diagnosi accurate e precoci ed oggi anche terapie mirate, già disponibili presso il servizio di terapia medico nucleare”. Alla stesura dell’opera hanno contribuito Alfonso Ciaccio, medico nucleare attualmente in servizio nell’Azienda ospedaliera “Gravina” di Caltagirone e Antonio Bagnato, medico nucleare che dirige da anni l’Unità operativa complessa di Medicina nucleare ed il cui indirizzo gestionale ha puntato sulla multidisciplinarietà e sul continuo aggiornamento radiofarmaceutico inaugurando anche una degenza di 5 posti letto per la terapia medico nucleare, unica sede in Calabria e tra i pochi centri specialistici in Italia. Tra le collaborazioni universitarie vengono segnalate quelle con Eugenio Gaudio, docente di Anatomia Umana all’Università La Sapienza di Roma, dove è stato anche preside della Facoltà e poi Rettore dell’ateneo e con Orazio Schillaci, professore di Medicina Nucleare, già preside della Facoltà di Medicina, ex rettore dell’Università Tor Vergata di Roma e attuale Ministro della Salute. (ANSA).
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