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Catanzaro, datori di lavoro da incubo in un negozio di giocattoli

FILCAMS CGIL Calabria, le pretese del direttore nei confronti dei dipendenti: vietato parlare in famiglia di ciò che avviene a lavoro

di Giovanna Triolo

Sei un neolaureato? Vuoi lavorare? Vuoi avere uno stipendio che ti permetta di mantenerti autonomamente? Magari sei una donna e magari sei rimasta incinta, magari il tuo datore di lavoro non è entusiasta della novità.

Il mondo del lavoro non è semplice in Italia, spesso diventano virali sui social gli sfoghi dei ragazzi che entrano in questo “mondo di adulti” un po’ troppo pretenziosi. Paghe misere, contratti di stage non pagati, richieste da parte dei datori di lavoro insostenibili per i dipendenti. Questo non accade solo nelle grandi città dove le opportunità sembrano, apparentemente, di più ma anche nella nostra Calabria.

Di recente la FILCAMS CGIL Calabria ha scoperto cosa avveniva in un negozio di giocattoli in provincia di Catanzaro. Le pretese del datore di lavoro nei confronti dei dipendenti hanno del surreale: vietato volantinare, vietato parlare di politica, vietato parlare in famiglia di ciò che avviene a lavoro, obbligo per le donne di comunicare prontamente, entro e non oltre il settimo mese (termine previsto per la comunicazione all’INPS) lo stato di gravidanza.

Questo rapporto di dipendenza non rimane limitato all’ambiente lavorativo ma si trasla nella vita quotidiana di ogni singolo commesso, lavoratore, lavoratrice, che spesso viene “ricompensato” con paghe minime e sempre al ribasso. Nel 2023, dopo anni di lotte e diritti conquistati, questa condizione non deve essere permessa, si devono eseguire dei controlli più stringenti da parte degli Enti competenti.

La FILCAMS CGIL Calabria è al fianco di tutti i lavoratori e le lavoratrici e le invita a unirsi liberamente per contrastare e denunciare questi fenomeni.

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