Allo stato detenuto, ma nel “tempo libero” esercente di un negozio di abbigliamento. Si tratta di Giuseppe Suriano, con precedenti penali di estorsione aggravata e partecipazione ad associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti e vicino a un sodalizio ‘ndranghetistico.
A scoprirlo è stata la Direzione Investigativa Antimafia, articolazione della pubblica sicurezza, che ha eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Reggio Calabria su proposta del direttore della DIA. Negli atti d’inchiesta “Nepetia” del 2007, Suriano, viene descritto «come imprenditore con rilevanti interessi economici nel territorio del basso cosentino e soggetto di notevole importanza nell’ambito della consorteria criminale». Nel 2018 era emerso, durante l’operazione “Ares” il suo coinvolgimento nello spaccio e nell’esportazione di stupefacenti con il Venezuela.
Anche in quell’occasione era finito “al fresco” per tentata estorsione aggravata del metodo mafioso e per la partecipazione ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti anche dal Paese Sud americano. Gli accertamenti eseguiti dalla DIA, inoltre, hanno fatto emergere una rilevante sproporzione tra i beni nella sua disponibilità ed i redditi dichiarati dal proposto, nonché sufficienti indizi per ritenere gli stessi di origine illecita. Con l’odierno provvedimento sono stati sottoposti a sequestro una villa con piscina e garage nonché un reliquato di area urbana siti ad Amantea (CS) del valore complessivo di circa 500 mila euro.