Si è tenuto ieri, 21 Febbraio 2023, il convegno di studi “La Calabria greca, crogiolo di identità e culture – Barlaam e il Patrimonio Culturale Calabrese promosso in occasione della Giornata Internazionale UNESCO della Lingua Madre” dal Club per l’UNESCO di Campo Calabro e dal laboratorio di ricerca UNESCO Med Lab, in partenariato con il Comune di Seminara, il Dipartimento DiCAM dell’Università di Messina, il Liceo Classico “T. Campanella” di Reggio C. e l’Associazione AICC – Delegazione “Ibico” Reggino.
L’evento, strutturato in due sessioni tematiche, ospitate dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dal Comune di Seminara, ha coinvolto diversi esperti sulla Cultura Greca di Calabria declinata in più discipline.
Dopo i saluti istituzionali di Tommaso Manfredi (Direttore Dip. PAU UNIRC), Vincenzo Tromba (Delegato Club per l’UNESCO di Campo Calabro) e Alberto Gioffrè (Presidente Club per l’UNESCO di Reggio Calabria), gli interventi introduttivi di Francesco Calabrò (Responsabile scientifico UNESCO Med Lab), Teresa Gualtieri (Presidente FICLU) e Alessandro Albanese (Presidente AICC – Delegazione “Ibico” Reggino) hanno posto l’accento sui temi dell’evento in connessione alla Giornata Internazionale UNESCO della Lingua Madre.
“Le origini della nostra comunità costituiscono il punto nodale dello sviluppo dei nostri territori in termini identitari: oggi abbiamo parlato del passato per avere quella consapevolezza necessaria per progettare il futuro. La riscoperta delle origini ha varie modalità, ma sono l’intraprendenza delle persone e il confronto interdisciplinare, la chiave per una nuova progettualità.” – ha dichiarato il Prof. Francesco Calabrò.
A seguire, Mariangela Monaca (Docente di Storia delle Religioni UNIME) moderatrice dell’evento, ha presentato una visione del tema connessa al concetto di paesaggio culturale, fatto di natura, patrimonio storico-architettonico, tradizioni, popolazioni e lingue antiche che hanno saputo coabitare nella Calabria Bizantina.
“Quando pensiamo al Greco di Calabria parliamo di una lingua che si fa’ di uso comune, anche in contesto rurale, in connessione ai monasteri greci appartenenti al periodo storico della Calabria Bizantina, un pezzo di Oriente incastonato nel territorio” – questo, uno stralcio dell’intervento di Mariangela Monaca.
Gli approfondimenti sul tema sono stati trattati dalle relazioni di Paola Megna (Docente di Filologia, UNIME) sul rapporto Barlaam-Petrarca accompagnata dalle letture degli studenti del Liceo Classico “T. Campanella” di Reggio Calabria, e di Mauro Mormino (Ricercatore, UNIME) su una Calabria come terra-ponte tra culture in connessione a Santi, pensatori e pellegrini in un mondo cangiante, che porta in periodo bizantino all’insediamento di centri nelle aree più interne calabresi come sintesi italo-greca espressa con la fondazione di monasteri comunitari.
Nella seconda sessione, ospitata dal comune di Seminara, dopo i saluti istituzionali di Giovanni Piccolo (Sindaco di Seminara) e Domenico Sordo (Consigliere delegato alla Cultura, Comune di Seminara), e la relazione introduttiva di Natale Zappalà (Club per l’UNESCO di Campo Calabro) sulle permanenze della cultura greca in Calabria, si è dato spazio alle relazioni di Padre Benedetto (Rettore Monastero ortodosso di Seminara) e Santo Gioffrè (Storico-scrittore, già̀ assessore provinciale – delega cultura) sulle figure di Barlaam e Leonzio Pilato e il loro contributo alla trasmissione della cultura classica (Omero, Platone ed Aristotele in primis) dal mondo antico all’umanesimo.
Conclusioni dell’evento a cura di Vincenzo Tromba e Francesco Calabrò.