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Reggina, Pasino spiega: “Il problema è nella testa più che nelle gambe”

L'ex giocatore della Reggina, Ruben Pasino, ha analizzato il momento della squadra e presentato la sfida col Modena

di Filippo Francesco Idone

Rubens Pasino è uno tra i centrocampisti che i tifosi amaranto hanno nel cuore. In 122 presenze ha realizzato 11 gol di cui molti di pregevole fattura. Era un giocatore molto duttile alla squadra che aveva il compito di rompere il gioco degli avversari e di iniziare la manovra offensiva. In carriera Pasino è nell’elenco dei calciatori della rosa che hanno riportato la Reggina in Serie B grazie alla vittoria della classifica del Girone B della Serie C nella stagione 1994-1995. Durante la trasmissione Mezzogiorno Amaranto, in onda ogni giorno alle 12.00, Ruben Pasino ha presentato la sfida tra il Modena e la Reggina: “Sta succedendo al contrario del girone d’andata: la Reggina era prima e il Modena aveva vinto una sola volta. Al ritorno c’è stato un calo abbastanza marcato della squadra amaranto, mentre gli ospiti sono settimi in classifica. Il Modena parla poco di obiettivi: l’allenatore non parla di playoff, ma se continua così c’è possibilità. Il campionato è livellato ed è a 7 punti dalla zona playout, ma anche 7 dalla Serie A. Contro il Genoa, se avesse vinto sarebbe a 4 punti dal Grifone e la classifica sarebbe stata clamorosa. Le 4 che sono venute su sono tutte in zona playoff e stanno facendo un campionato importante. Mancano diverse partite e può cambiare tutto”.

La Reggina non sta riuscendo a trovare la strada della vittoria e nel girone di ritorno ha realizzato solo una vittoria (contro la Ternana) e ben quattro sconfitte di fila. Pasino ha cercato di dare una risposta al momento della squadra allenata da Inzaghi: “Contro il Cittadella è inspiegabile cosa sia successo. Per un episodio molto discutibile, ovvero il rosso a Fabbian, la squadra è come se si fosse presa di panico. Se entri in campo e prendi gol significa avere paura e alla minima disattenzione prendi gol e giochi male. Il problema è nella testa più che nelle gambe. Da lontano vedo che la squadra c’è, ci saranno delle lacune di organico, ma ci sono club messe peggio. Poi Inzaghi ha preferito chiudersi e non ragionare e tenere la squadra più alta. Se non avesse tolto qualcuno la davanti, forse gli avrebbero dato contro. Gli arbitri hanno sempre influito e sempre lo faranno, VAR o non VAR sono sempre loro a decidere. La Reggina non è stata molto fortunata in molte occasioni e vanta un credito non compensato”. 

 

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