“L’Autonomia differenziata, non serve al Paese”. E’ questo il tema dell’iniziativa organizzata dalla Cgil Area Vasta di Catanzaro-Crotone-Vibo e dalla Cgil Calabria per giovedì 9 marzo alle 10 nella Casa delle Culture (sede del Palazzo della Provincia) di Catanzaro alla presenza di Christian Ferrari, segretario nazionale Cgil, che chiuderà il confronto a più voci. Dopo l’introduzione dei lavori – moderati dalla giornalista Tiziana Bagnato – da parte del segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese, interverranno: il senatore Nicola Irto; la deputata Vittoria Baldino; la giurista Anna Falcone; il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita; il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato.
“Nonostante gli effetti devastanti dell’autonomia regionale sulla sanità toccati con mano dai cittadini durante l’emergenza Covid, con le pessime performances del sistema sanitario di molte regioni e il conflitto tra Stato e Regioni durante la pandemia, l’“autonomia differenziata” ha continua inesorabilmente la sua marcia, grazie anche al ‘fiancheggiamento’ del Governo di centrodestra insediatosi a settembre. Il progetto di Autonomia differenziata concretizzato nel disegno di legge che porta la firma del ministro Calderoli rappresenta un colpo di grazia a principi, diritti e valori democratici faticosamente conquistati da generazioni di lavoratori e lavoratrici dal Dopoguerra in poi – afferma il segretario generale dell’Area Vasta, Enzo Scalese -. Come sostenuto da esperti in materia, in Italia mancano le tre condizioni fondamentali per un equilibrio tra Stato, Regioni e Comuni: responsabilità ben definite, risorse finanziarie sufficienti per far fronte alla responsabilità, monitoraggio e controllo. L’autonomia differenziata, quindi, serve davvero al Paese? Noi crediamo di no e dobbiamo anche discutere di quelli che sono i possibili strumenti per ridurne gli effetti devastanti che sta avendo sull’identità nazionale. Le ricadute pratiche del progetto di Autonomia differenziata sulle vite degli italiani non possono rimanere chiuse in aule ristrette del Parlamento, visto che comunque non c’è un coinvolgimento di tutti i gruppo parlamentari: l’importanza del tema esige che il dibattito raggiunga ogni cittadino, anche per questo sentiamo l’esigenza e abbiamo il dovere di alimentare il confronto anche attraverso iniziative come quelle che abbiamo organizzato per giovedì a Catanzaro”.