Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, ha preso parte all’iniziativa “Sanità e borghi interni. Necessità di un pronto intervento sanitario”, promossa dal Coordinamento associazioni socio-culturali “Progetto Città della Piana” presso la Casa della musica di Laureana di Borrello.
«L’assenza di presidi sanitari di primo livello – ha detto Versace – è uno dei motivi che stanno alla base dello spopolamento dei nostri territori. Il pronto soccorso unico del Grande ospedale metropolitano, l’ospedale di Polistena oppure, come qualcuno dice, il nosocomio della Piana non possono certo essere le risposte alle esigenze dei piccoli centri. Servono, piuttosto, dei presidi di primo intervento nei nostri borghi».
«Dunque – ha aggiunto – bisogna sempre mantenere alta l’attenzione sui Comuni della Città Metropolitana. Infatti, ben il 72% dei nostri enti locali rientra nella fascia dei centri medio-piccoli e mantenere questi presidi sanitari diventa fondamentale per la loro sopravvivenza». Per il sindaco metropolitano facente funzioni, l’auspicio è che «la commissaria dell’Asp di Reggio, Lucia Di Furia, comprenda appieno questa necessità che non risponde alle logiche del politichese, ma ad un vero e proprio bisogno di esistenza delle aree interne».
Alla dottoressa Di Furia, il sindaco facente funzioni Versace, ha riconosciuto «il buon lavoro condotto». «Devo ringraziarla – ha commentato – per lo sforzo che sta facendo perché ha trovato una situazione disastrosa dal punto di vista sanitario. Sta facendo tutto il possibile e lo abbiamo visto, per esempio, nel caso dell’ospedale di Oppido Mamertina. La dottoressa Di Furia ha preso un impegno preciso per quel che riguarda il reparto di Radiologia e sta provando a fare qualcosa di diverso». «Se si crede che la soluzione ai problemi della sanità calabrese sia l’ingaggio dei medici cubani – ha continuato – cui va sicuramente la mia gratitudine per l’impegno messo in campo, vuol dire che non si è compreso a fondo la drammaticità della situazione».
«Anche la strada imboccata verso l’autonomia differenziata – ha concluso Versace – complica tremendamente le cose. Con il Ddl Calderoli aumenteranno i disservizi e le distanze fra le nostre realtà ed il resto del Paese. Sulla sanità, come sull’istruzione, non ci può essere una differenziazione di diritti».