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Anna Maria Stanganelli punta ancora sulla Sanità

La Garante Regionale Anna Maria Stanganelli alle Muse ha ribadito i due cardini della Sanità: dignità ed equità

di Filippo Francesco Idone

L’associazione culturale Le Muse “Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria continua i suoi appuntamenti con cadenza settimanale e lo ha fatto questa settimana organizzando un incontro con la garante regionale della salute prof.ssa Anna Maria Stanganelli. Un incontro all’insegna del dialogo condiviso e che ha visto l’apertura con la presenza del prestigioso Coro Laudamus diretto dai maestri Enza e Marina Cuzzola per un momento di interazione tra le varie arti che hanno interpretato aree sacre del repertorio quaresimale.

Un appuntamento che, ha dichiarato in apertura di manifestazione Giuseppe Livoti presidente Muse, approfondisce con un’alta carica regionale, ciò che esprime la Costituzione Italiana in merito alla tutela del diritto alla salute. Nell’art. 32 della Costituzione si legge: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana “. Così, lo Stato Italiano tutela i propri cittadini. In particolare, il diritto alla salute è stato concepito sotto diversi profili, sia come diritto individuale, che come diritto collettivo.

La delegata Muse area medico scientifica dott.ssa Stefania Isola, nota allergologa e professionista calabrese si è soffermata nella sua prefazione sul diritto alla salute, concetto che intende una condizione di benessere fisico, mentale e sociale. Una condizione, questa, che permette a tutti gli attori sociali di integrarsi nel loro ambiente naturale e comunitario. Pertanto, il diritto alla salute va preservato e tutelato giuridicamente, da tutti quegli elementi che ne compromettono il raggiungimento. E’ un problema anche di tipo culturale, dice la Isola, un diritto costituzionale e per chi la applica quasi una missione. Occorre interfacciarsi anche con il personale del mondo medico e soprattutto creare campagne di sensibilizzazione su varie tematiche per informare ed al tempo stesso occuparsi di salute senza protestare sempre o recriminare diritti che dovrebbero essere fondamentali per i cittadini ha concluso la professionista e delegata Muse. La Garante Stanganelli ha subito ricordato come il diritto alla salute è un diritto universale umano. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata tra le prime Istituzioni a pronunciarsi in termini di diritto alla salute e la regione Calabria ha nominato la prima garante della storia della regione Calabria, nonostante tale figura è da più di 10 anni era prevista tra le cariche ma mai nominata.

L’Elezione del Garante della Salute della Regione Calabria (art. 4, legge regionale 10 luglio 2008, n.22)” è stata fatta ai sensi dell’art. 1 della legge regionale n. 22 del 10 luglio 2008 istituito presso il Consiglio regionale della Calabria l’Ufficio del Garante della Salute cui è attribuito il compito di verificare la piena attuazione nel territorio regionale dei diritti di tutte le persone, di ogni colore, religione, cultura ed etnia, compresi i detenuti, in materia di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Io, ha spiegato al numeroso pubblico presente, la Stanganelli, intervengo a richiesta dei cittadini, di formazioni e associazioni, per vigilare sul rispetto della personalità e della dignità del cittadino in rapporto alla fruizione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, segnalando alle competenti amministrazioni fattori di rischio o di danno a causa di carenze e di situazioni inadeguate dal punto di vista ambientale, organizzativo, strutturale e igienico-sanitario. Sin dalla mia recentissima nomina sto incontrando e conoscendo tantissime realtà, anche quelle del mondo medico ospedaliero che spesso, vive difficoltà per aggressioni fisiche o verbali o ancora mi sto battendo per l’approvazione della graduatoria dei medici di base. E a tal proposito è già una grande vittoria il fatto stesso che, dopo il 1998 nel comune di Staiti su mio interessamento e anche del già presidente del Consiglio Comunale Leone Campanella che ne segnalò l’anomalia, presto ritornerà il medico di base.

Sto incontrando anche diverse personalità come il procuratore Bombardieri: con lui un colloquio franco, sincero, volto a trovare una sinergia tra le istituzioni per ricondurre ai livelli essenziali le prestazioni e i servizi di assistenza che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire, riportando il cittadino al centro delle scelte politiche e sociali, dopo anni di tagli alla Sanità. Anche una visita istituzionale alla Corte d’Appello di Reggio Calabria con il già presidente Dott. Luciano Gerardis dialogo forte ed intenso; il ricordo del magistrato Lilia Gaeta, recentemente scomparsa, in occasione della Giornata Mondiale contro il cancro e l’istituzione di un Premio annuale in sua memoria o ancora l’incontro con il  leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli, da oltre 25 anni impegnato a denunciare l’allarmante e drammatica situazione sanitaria (con le tante lotte fatte, su questo tema, in particolare in Calabria), che ha da sempre richiesto la nomina del Garante della Salute figura mai eletta dal 2008. La postfazione del socio Muse dott. Demetrio Costantino, già Primario Unità Operativa Complessa di Pediatria, ha evidenziato una triste situazione, poiché la Calabria ha il peggior sistema sanitario. Tutto parte dice Costantino, dallo storico taglio degli ospedali, posti letto ed operatori sanitari in ossequio al piano di rientro. Il lungo commissariamento non ha risolto nulla e la scarsa qualità della classe politica ha creato un sovraccarico ed appesantimento delle situazioni dalle ore di sovraccarico lavorative ad un mancato turn over del personale. Occorre dunque ha concluso il noto pediatra Costantino, una ridefinizione della rete territoriale, una medicina territoriale e una rete ospedaliera adeguata per dare dignità al malato ed equità di accesso alle cure.

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