Riceviamo e pubblichamo:
PAOLA – “Abbiamo letto delle dichiarazioni di due Consiglieri Regionali che informano che nessuno spostamento, dei reparti di chirurgia e di emergenza urgenza, è previsto dall’Ospedale di Paola. Le rassicurazioni vengono rese pubbliche, guarda caso, nel momento in cui è stata annunciata la manifestazione di protesta di sabato 22 Aprile”.
Il neo comitato per la difesa del diritto alla salute interviene in seguito a quanto apparso sui giornali nelle ultime ore.
“Ma andiamo ai fatti. In data 28 Marzo – prosegue la nota- a Cosenza, presso la sede dell’ASP, ad un incontro con il Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria, alla presenza dei rappresentanti sindacali, del Sindaco di Paola, dei rappresentanti del Comitato per la difesa del Diritto alla Salute ci veniva comunicato, dal Commissario, che il DCA n.64/2016 sarebbe stato modificato. Conseguentemente – continua- si sarebbe previsto il trasferimento dei reparti di chirurgia e di emergenza urgenza dall’Ospedale di Paola. Da quella data siamo in attesa che, il Commissario dell’Asp di Cosenza o il Presidente della Regione Calabria, ci dicano ufficialmente che nessuna modifica al decreto 64 sarà approvata e che nessun reparto verrà spostato dal nostro ospedale. Ad oggi nulla di tutto questo è stato fatto”.
“Fa specie che qualcuno possa pensare che la nostra azione sia strumentale quando noi stessi abbiamo lanciato l’allarme. Siamo certi che anche il Sindaco, Giovanni Politano – presente all’incontro durante il quale ci veniva comunicato il trasferimento dei reparti – pretenda come noi una nota ufficiale dagli organi istituzionali preposti. Non comprendiamo il silenzio del commissario straordinario Antonello Graziano e del Presidente della Regione ai quali, più volte, abbiamo chiesto di intervenire ufficialmente”.
“Pertanto -conclude- in attesa di comunicazioni ufficiali, la nostra battaglia va avanti e sabato manifesteremo per la tutela della nostra struttura ospedaliera.
Il nostro dissenso non è in vendita perché della libertà abbiamo fatto ragione di vita”.