Qualche settimana fa, parlando con alcuni pediatri, sono venuto a conoscenza di alcuni dati veramente impressionanti, che mi hanno molto turbato. Ogni anno in Italia 80.000 bambini rischiano di perdere la vita per soffocamento a causa dell’occlusione delle vie respiratorie. Più di mille di questi devono ricorrere alle cure ospedaliere dei Pronto Soccorso, ma purtroppo circa 50 ogni anno perdono la vita. La maggior parte di questi episodi è causata dall’ingestione di pezzi di cibo troppo grossi, ma possono avvenire anche casi di ingestione di giocattoli o oggetti comuni presenti all’interno delle nostre case. Si tratta di numeri certamente allarmanti, ma la buona notizia è che le manovre per la disostruzione delle vie aeree, sia per i lattanti che per i bambini più grandi, possono essere insegnate a tutti in maniera abbastanza semplice attraverso alcuni corsi specifici di primo soccorso della durata di pochi minuti.
Per questo motivo ho presentato in Consiglio Regionale una proposta di legge che prevede di istituire in maniera obbligatoria e gratuita in tutte le scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie questi corsi di formazione per gli insegnanti, per il personale ATA e per il personale presente nelle mense scolastiche. Tali corsi, tenuti da operatori sanitari debitamente formati, potrebbero anche essere estesi ai genitori che intendono partecipare, in modo da diffondere il più possibile la conoscenza di queste buone pratiche di primo soccorso, fondamentali per salvare una vita in caso di emergenza. Credo che uno dei doveri principali della politica sia certamente quello di fare tutto il possibile per salvaguardare la salute e il benessere dei cittadini. Ciò è ancora più importante quando si tratta della salute dei nostri figli, soprattutto quelli più piccoli. Questa legge, una volta approvata dal nostro Consiglio regionale, non solo aumenterebbe la sicurezza all’interno dei nostri istituti e delle nostre famiglie sin dal prossimo anno scolastico, ma rappresenterebbe certamente anche un ottimo esempio da seguire per le altre regioni del nostro Paese.