Il 20 giugno, presso la Libreria Ave-Ubik di Reggio Calabria, La Strada dialoga con Carmine Conelli, presentandovi il rovescio della nazione nata dal Risorgimento. “Il rovescio della nazione. La costruzione coloniale dell’idea di Mezzogiorno” è un fortunatissimo saggio socio-antropologico di Conelli, edito dalla dinamica Tamu Edizioni di Napoli, casa editrice di cui l’autore è co-animatore. Dopo aver conseguito un dottorato in Studi Internazionali all’Orientale di Napoli, lavorando sulla costruzione coloniale dell’idea di Mezzogiorno ai tempi dell’unificazione italiana, Conelli si è dato alla fuga dal mondo accademico. Scrive per la rivista Jacobin Italia.
Introduce la discussione Fabio Domenico Palumbo, docente nei licei di Filosofia e Scienze Umane e dottore di ricerca in Metodologie della Filosofia. Palumbo è direttore culturale del movimento La Strada. Il tema dell’incontro tocca il vivo della travagliata vicenda storica, sociale e culturale del Mezzogiorno dall’inizio dell’età moderna ad oggi. La questione meridionale non è questione nazionale, ma globale. Ha a che fare con gli squilibri tra Nord globale e Sud globale, con le diseguaglianze alimentate dai centri di potere e di privilegio tanto interni quanto esterni al Mezzogiorno. Chi ha negato e nega, per il proprio tornaconto politico ed economico, i diritti di cittadinanza agli abitanti della Calabria, della Sicilia, della Campania, copre tali manovre di potere e pratiche di ingiustizia tramite una narrazione che stigmatizza, discrimina e svaluta i meridionali, dal fallimento dell’ideale risorgimentale alla Lega. È necessaria una contro-narrazione che non cada nell’inganno dell’identitarismo revanscista e delle nostalgie filoborboniche, ma inserisca la vicenda del Mezzogiorno nella rivendicazione dei diritti di chi abita i Sud del mondo.