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Filcams CGIL Calabria, concessioni balneari: quali garanzie per i lavoratori?

La Filcams CGIL Calabria parla della concessione balneari delle spiagge calabresi parlando delle garanzie per i lavoratori

di Filippo Francesco Idone

Sulla ulteriore proroga alle concessioni balneari, la Lega ed in particolare il suo consigliere regionale Montuoro, mente sapendo di mentire piuttosto che essere ignorante perché vuole ignorare. Come si fa a dire ed affermare che la proroga in barba alla direttiva europea che dovrebbe garantire la concorrenza e quindi non “i privilegi” di chi oggi detiene le concessioni balneare sia una misura che salvaguarda 20.000 lavoratori in Calabria? Non prova un minimo di pudore nell’affermare questa baggianata quando i dati economici attuali parlano di un settore turistico in Calabria in mano all’irregolarità diffusa ed all’illegalità.

Per caso la deroga del Governo prevede che i concessionari dei lidi devono applicare i CCNL di settore e garantire la regolarità contributiva se vogliono ottenere la proroga? A noi ci pare di no; ci sembra evidente invece, come questo provvedimento sia l’ennesimo regalo alle aziende che possono avere “mano libera” su lavoratrici e lavoratori. In più il rischio è di essere presi in giro due volte: da una parte sfruttati sul lavoro, dall’altra chi lavora e paga le tasse dovrà farsi carico come tutti i cittadini di eventuali multe e sanzioni che arriveranno dall’Europa. Un vero e proprio capolavoro che è molto difficile pensare sia stato realizzato a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.

Certo, importante è il tema di chi ha già una concessione, ha investito negli anni sulla propria attività e oggi troverebbe ingiusto vedersela sottratta, specie in territori come il nostro dove il rischio è che le gare siano “drogate” da economia criminale che potrebbe decidere (come già accade in molti resort e strutture turistiche) di gestire direttamente le aziende e le concessioni. Ma se questa Giunta regionale ed il Governo che guarda caso hanno lo stesso orientamento politico avessero l’intelligenza e l’umiltà di ascoltare il mondo del lavoro, si potrebbe immaginare un sistema che salvaguardia le concessioni delle aziende che negli anni passati, possono dimostrare di aver rispettato i diritti della lavoratrici e dei lavoratori, applicati i contratti nazionali e salvaguardato l’occupazione.

Invece, si continua arrogantemente, come fa il Presidente Occhiuto, a pensare che il Turismo non sia un tema sul quale si possa tenere un confronto con le Organizzazioni Sindacale, forse perché gli affari sono grossi e le risorse a disposizione alimentano la filiera dei consensi, naturalmente sacrificando la dignità e la qualità della vita di lavoratrici e lavoratori che continuano a chiedere tutele ed attenzione.

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