È stato terribile l’incendio che pochi giorni fa ha avvolto Mosorrofa. Uno dei tanti incendi che ogni giorno stanno divampando per Reggio e la sua provincia e che arrecano danni e morte ad un territorio che andrebbe tutelato in ogni modo. In un incontro spontaneo in piazza a Mosorrofa lo scorso 31 luglio si è voluto fare il punto sulla situazione e ascoltare la popolazione nel racconto del dramma vissuto e delle soluzioni proposte. L’incontro stimolato dal movimento La Strada con il consigliere Saverio Pazzano ha visto la partecipazione dell’associazione “Territorio e Progresso” e, tra gli altri, del dott. Gerardo Pontecorvo di Europa Verde. Il confronto con la cittadinanza è stato preceduto da una visita ai luoghi direttamente colpiti dall’incendio: diverse persone hanno perso la casa e le proprie attività. Il territorio dalla vallata del versante di Cataforio a quella del versante di Vinco è devastato. Situazioni drammatiche per cui si ritiene necessario e urgente il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
Dalla disastrosa estate del 2021 che ha devastato l’Aspromonte tutti si sarebbero aspettati un cambio di prospettiva nel campo della prevenzione degli incendi e nella programmazione degli interventi di spegnimento. Purtroppo, invece, siamo a raccontare una situazione simile e che vede personale e mezzi in numero insufficiente e in sofferenza. Delle squadre di operatori che un tempo provvedevano all’avvistamento degli incendi e al pronto intervento, prima che le fiamme si propagassero, non c’è traccia. Solo i privati provvedono a proteggere i terreni con le linee tagliafuoco e con la pulizia, ma ciò non può bastare senza l’intervento delle istituzioni a tutela delle aree boschive e dei terreni demaniali e pubblici. C’è bisogno di una seria attività di prevenzione e dell’assunzione di personale formato e attrezzato. Non si capisce come, in una terra di sprechi, non si colga come investire sul patrimonio ambientale e sulla sua tutela sia necessario per proteggere anche i centri abitati e le attività dei residenti. Serve anche un controllo più attento del territorio per l’individuazione dei piromani. Sono diverse le competenze delle Istituzioni e dall’incontro si è evidenziato come serva che la Regione metta in atto un Piano Antincendi efficace e valido, con attività di avvistamento e operatori sul terreno e mappature precise dei punti di approvvigionamento idrico.
L’esperienza di Mosorrofa è il caso di un incendio che si sarebbe potuto evitare, o almeno contenere in anticipo, con un’attività di prevenzione, con la pulizia delle vallate e con un monitoraggio attento della situazione. In particolare si sottolinea lo stato di abbandono in cui versava l’area di Bufano, da tempo al centro di progetti comunali nel tempo rinviati. Anche in considerazione di questo l’assemblea spontanea tenutasi a Mosorrofa ha inteso ribadire due punti rivolti all’amministrazione comunale:
- occorre un rapido, chiaro e definitivo progetto sull’area di Bufano. Non è più possibile tergiversare e vedere l’area in condizioni di abbandono, in attesa di un vero progetto di riqualificazione.
- si pone la necessità della messa in sicurezza urgente della strada che collega Cataforio con San Sperato. A seguito degli incendi è in aumento il distaccamento di pietre e massi che invadono la carreggiata. In vista dell’autunno e delle piogge è necessario intervenire tempestivamente per scongiurare pericoli seri.