“Anche alla luce di quanto avvenuto nel corso dell’ultimo Consiglio regionale, sono ormai convinto che il presidente Occhiuto voglia parlare direttamente al popolo calabrese, esasperando la personalizzazione dello scontro politico. In questo approccio diventano del tutto inutili il Consiglio regionale, la sua maggioranza, l’opposizione e ogni corpo intermedio della società calabrese. Tutto legittimo sul piano politico, certamente. Altri prima di lui hanno adottato e perseguito la strategia dell’uomo forte al comando. Il messaggio è semplice quanto ben collaudato: “l’io contro loro, il riformismo contro la conservazione dei privilegi, il nuovo contro il vecchio”. Tutto molto bello, peccato però che i processi politici e i cambiamenti siano molto più complessi di buoni annunci. Questa strategia può pagare in termini comunicativi, e anche in termini di consenso immediato, ma se si alza troppo l’asticella delle aspettative, o se si spaccia ogni legge come “riforma epocale”, poi i calabresi si aspettano i risultati. E non mi pare che oggi si stia meglio di due anni fa. La Calabria è una polveriera di disagio sociale ed economico, dove mancano i diritti elementari. Forse servirebbe più moderazione ed equilibrio. Molte volte, quando le cose vanno male, emergono gli “uomini della provvidenza” ma la storia politica, anche recente, insegna che non sempre questa strategia paga e anche larghi consensi possono essere polverizzati in un attimo. Per coloro che invece sono stati eletti per fare opposizione, non vedo altra alternativa che quella di provare a costruire con umiltà, senza semplificazioni e annunci, senza trasversalismi, ossequi e battimani, un’alternativa politica e sociale, seria, collettiva, ragionata, per questa regione”. È quanto afferma, in un intervento, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti, commentando l’esito dell’ultima seduta del Consiglio regionale.
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