“In questa legislatura il Consiglio regionale, dopo anni di freni e di inibizioni causati dal commissariamento del governo, grazie all’ on. Roberto Occhiuto si è ripreso la prerogativa legislativa sulla sanità. Fra i diversi interventi adottati, mi pregio di aver firmato la legge approvata dall’Assemblea calabrese nel 2021 con cui è stata disciplinata l’integrazione fra Pugliese-Ciaccio e Mater Domini. A seguito della firma del protocollo d’intesa fra Regione e Università, è stato raggiunto un traguardo storico, inseguito da oltre venti anni: l’istituzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria ‘Dulbecco’. Abbiamo fatto sorgere un polo sanitario da 855 posti letto e con circa 4 mila dipendenti e, in aggiunta, abbiamo sbloccato oltre 300 milioni di euro che, nei prossimi anni, renderanno possibili per Catanzaro nuovi presidi sanitari e consentiranno di rinnovare quelli esistenti”. L’ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso in occasione del V congresso nazionale SIOSU incentrato sul convegno ‘Modus operandi in Otologia e Audiologia’, i cui lavori sono iniziati oggi all’UMG di Catanzaro.
Ha aggiunto: “La Regione, sia la Giunta che il Consiglio e l’on. Occhiuto nelle vesti di commissario ad acta della sanità, seguono da vicino questa fase di ‘startup’ della ‘Dulbecco‘. Mi auguro che l’obiettivo comune sia quello di plasmare, con la ‘Dulbecco’ a pieno regime, la punta di diamante del Servizio sanitario calabrese, uno dei poli più ragguardevoli del Mezzogiorno, in grado di fornire maggiori e migliori risposte ai pazienti, contenendo la migrazione sanitaria verso altre regioni. Un risultato che potrà realizzarsi soltanto se tutti i protagonisti dell’Azienda ospedaliero-universitaria remeranno nella stessa direzione, accantonando logiche di parte o autoreferenziali e rendite di posizione. Al primo posto c’è il diritto alle cure dei cittadini”.
Ha spiegato Mancuso: “Nella legge regionale ho inteso, non a caso, porre sullo stesso piano le diverse vocazioni professionali: da un lato quella votata alla didattica e alla ricerca, propria della componente accademica e, dall’altro, quella proiettata all’assistenza della componente ospedaliera. Serve uno sforzo per migliorarle e valorizzarle tutte, senza prevaricazioni o sbilanciamenti, per poi arrivare a un’armoniosa integrazione delle attività. Solo facendo emergere il merito, le capacità e le competenze potremmo raggiungere, tutti assieme, il sogno di fare di Catanzaro la città della Buona Salute e della Ricerca Scientifica”.