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Lazzaro di Motta San Giovanni: quarto incontro culturale per Le Muse

Domenica 29 ottobre ci sarà un evento de Le Muse presso il Museo Civico Archeologico Antiquarium Leucopetra a Lazzaro di Motta San Giovanni

di Filippo Francesco Idone

L’associazione culturale Le Muse “Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria si appresta al suo quarto appuntamento di questa nuova programmazione 2023/2024, appuntamento con cadenza settimanale che per questa domenica 29 ottobre alle ore 18, prevede una interessante manifestazione fuori dalla sede Muse per un approfondimento sui territori e le sue realtà archeologiche. Il presidente prof. Giuseppe Livoti, ricorda come tale manifestazione vuole essere un condurre i soci alla scoperta di realtà, in questo caso museali, nuove ed inedite o magari poco conosciute, ecco il perché abbiamo sentito la necessità di realizzare un incontro – conversazione presso il Museo Archeologico Antiquarium Leucopetra di Lazzaro che ricade nel territorio di Motta San Giovanni. Proprio per questo abbiamo riunito, figure importanti del panorama istituzionale e storico, proprio per approfondire e cercare di conoscere al meglio la nascita di questo luogo importante ed identitario aperto di recente. La manifestazione si aprirà con il saluto istituzionale di Giovanni Verduci – sindaco Motta San Giovanni ed interverranno: Enza Mallamaci – assessore alla cultura, Tiziana Cozzupoli – presidente Pro Loco Motta San Giovanni, Assunta Ambrogio – dott.ssa in Storia e Conservazione dei beni architettonici ed ambientali.

Il Museo Civico Archeologico Antiquarium Leucopetra a Lazzaro di Motta San Giovanni (RC) è un piccolo museo cittadino, realizzato presso l’ex Caserma di Finanza, un edificio della prima metà del Novecento in stile Liberty, costruito dopo il catastrofico sisma/maremoto del 28 dicembre 1908. La struttura architettonica dell’ex Caserma è stata restaurata, recuperata e organizzata con nuova destinazione d’uso di Museo Civico Archeologico, nell’ambito del progetto “Tra Leucopetra e Capo Eraclon” con finanziamenti della Regione Calabria, fondi POR 2000 – 2006, su iniziativa dell’Amministrazione del Comune di Motta San Giovanni e della Soprintendenza ai Beni Archeologici per la Calabria. Il Museo Civico Archeologico Antiquarium Leucopetra custodisce al suo interno importanti ritrovamenti archeologici del territorio di Motta San Giovanni. I reperti archeologici esposti in teche all’interno del museo sono testimonianza tangibile degli insediamenti greci, romani e delle epoche successive che sono esistiti in diverse aree del territorio mottese. Il materiale esposto è stato ritrovato durante le campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici per la Calabria in diverse occasioni, in arco temporale che va dal 1995 al 2004, e rinvenimenti sporadici avvenuti tra la fine del XIX sec. e gli inizi del XX sec.

All’interno del Museo sono custoditi reperti di notevole pregio intrinseco quali: della ricca Stipe Votiva dedicata al culto di Demetra e Persefone con lucerne, vasi e statuette fittili, datata V-IV sec. a.C. provenienti dallo “Stretto della Ferrina”, sito lungo la strada che da Lazzaro conduce al centro abitato di Motta San Giovanni; ghiande plumbee missili inscritte e datate 42 – 36 a.C. appartenute alla X legione dello Stretto; la lucerna ebraica con Menorah impressa e le lucerne Cristiane databili V-VI sec. d.C.; materiale ceramico, vasellame, ceramica comune da mensa, corredi funerari e frammenti di sarcofago marmoreo risalenti al II – III sec. d. C. sino al VII – VIII sec. d. C.; di Epoca Bizantina e quelli di Epoca Medievale provenienti da Santo Niceto; quest’ultimi ritrovati durante una campagna di scavo condotta tra il 2000 e il 2003. I reperti archeologici sono sistemati in teche disposte in quattro sale, ripartite per tipologia ed Epoca di provenienza, alle cui pareti sono esposti pannelli esplicativi con testi descrittivi con relativa documentazione fotografica. Le sale espositive sono denominate a tema e a ritroso nel tempo, seguendo l’ordine cronologico dei reperti conservati in esse.

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