“Con grande amarezza, come cultore della materia, leggo di questo ulteriore ed incomprensibile attacco al Ministro Salvini utilizzando una indagine terza che, stranamente, sembra coincidere con un momento di grande attività politica. La Procura di Roma deve fare il proprio dovere e la responsabilità penale è personale e non può essere utilizzata per delegittimare chi non ha nulla a che vedere con questa. La politica, in Italia, non ha più regole e, invece di interessarsi dei grandi problemi esistenti, come l’aumento della povertà e dell’indigenza, oltre ai tanti temi che rendono la sopravvivenza molto difficile, si attacca un ministro che sta operando con grande efficacia e concretezza per migliorare le infrastrutture della nazione e per completare centinaia di opere abbandonate dai precedenti governi. Miliardi di interventi che trasformeranno l’Italia e la renderanno competitiva e creeranno migliaia di posti di lavoro, oltre che economia e benessere. Un attacco inverosimile su una indagine ancora all’inizio e che potrebbe, per come accade spesso oramai, finire con una sentenza di ampia assoluzione perché il “fatto non sussiste!”. Sono migliaia i processi di tale natura che dopo anni di dibattimenti si chiudono con un nulla di fatto e che, però, hanno rovinato la vita di intere famiglie. E gli indennizzi, per provvedimenti cautelari o altro non confermati nel regolare contraddittorio delle parti, ammontano a quasi un miliardo di Euro a favore delle vittime di ingiusta detenzione e di errori giudiziari, che tra il 1991 ed il 31 dicembre 2022 sono state 30.778, poco più di 961 all’anno. Una corretta politica dovrebbe interessarsi di questo fenomeno dilagante e che, da una parte, crea gravi disagi e rovina intere famiglie, e, dall’altra, rende non più credibile il sistema giustizia. Invece di interessarsi del funzionamento del sistema giudiziario, basilare per una vera democrazia, cosa fa la sinistra: attacca il Ministro Salvini per essere stato emesso un provvedimento cautelare in danno di soggetti che non sono neanche parenti o altro. Una interazione non sostenibile in nessun modo che, però, consente di macchiare le persone e di nascondere, però, le proprie incapacità sostanziali e politiche. Un gettare fango all’impazzata di cui la sinistra è maestra e che viene ben testimoniata dalle dichiarazioni dell’ex magistrato Luca Palamara. E’ l’Italia una nazione democratica? Vi è un rispetto dei ruoli e delle regole? E’ possibile mettere alla gogna mediatica le persone per esclusivi interessi di parte? Condotte che allontanano le persone per bene dalla politica per essere questa molto “sporca”. Un danno profondo che difficilmente verrà superato se si continua ad utilizzare il manganello della denigrazione gratuita. E su questo dobbiamo chiederci perché sulle denunce di Palamara è sceso il silenzio pur essendo evidente che vi è stato un pesante condizionamento delle nomine di rilievo. Su questo la politica di sinistra tace! Rispetto i Magistrati veri perché sono un baluardo della democrazia e devono avere una propria indipendenza. Ma,questa non può e non deve travalicare nel rispetto degli altri e delle persone per bene. Principi da rispettare e una politica sana e virtuosa dovrebbe difenderli. Ma oggi questo appareimpossibile ed inutile: quando la politica cade nella mediocrità tutto è possibile e nulla potrà cambiare. Solo una rivoluzione culturale e popolare può annientare questo modo di essere e “reddite ergo, quae sunt Caesaris, Caesaris et, quae sunt Dei, Deo”, che significa, appunto, “Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio””. Lo dichiara il commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno
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