Dopo lo straordinario successo del raffinato concerto di Fabio Concato, con un pubblico entusiasta giunto da ogni parte della Calabria ed anche dalla vicina Sicilia, il penultimo spettacolo della XX Stagione Teatrale di Cittanova, organizzata dall’Associazione Kalomena, avrà il volto di Stefano Massini tra i più apprezzati drammaturghi nel panorama teatrale mondiale, trionfatore nel 2022 ai Tony Award (gli Oscar del teatro americano) con The Lehman Trilogy. L’autore fiorentino sarà al Teatro Gentile sabato 2 marzo con un testo da lui scritto e interpretato dal titolo Alfabeto delle emozioni.
Il Progetto della Rassegna ha il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Cittanova, che ne ha sposato e condiviso il grande valore, oltre che il sostegno della BCC-Banca della Calabria Ulteriore e del Bar-Pasticceria “Le Chicche” di Taverna.
Alfabeto delle emozioni. Di e con Stefano Massini. Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte Stefano Massini – lo scrittore così amato per i suoi racconti in tv del giovedì sera a “Piazzapulita” – per un viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso nel labirinto del nostro sentire e sentirci. In un immaginario alfabeto in cui ogni lettera è un’emozione (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia…), Massini trascina il pubblico in un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro. Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni. Ad andare in scena è la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore, definito da Repubblica “il più popolare raccontastorie del momento”. La lezione dell’“Alfabeto delle emozioni” è quella che non bisogna avere paura delle nostre emozioni, perché in esse c’è il linguaggio universale dell’essere umano. E’ frequentando quel linguaggio che costruiamo dialogo, entriamo in comunicazione, agiamo insieme, conoscendo l’altro. Perché è nell’altro che riconosciamo noi stessi.