La S.E.L.E.S. – Scuola Etica e Libera di Educazione allo Sport di Gioiosa Ionica (RC) dopo aver ripreso, ad inizio stagione, gli incontri d’aula con i suoi piccoli atleti (prima sospesi o rallentati a causa della pandemia), ha riaperto le attività di incontro anche con i genitori. Sin dalla sua nascita la S.E.L.E.S. non è stata concepita come una semplice scuola calcio, ma come progetto molto più ampio che vuole affrontare una grande sfida culturale: rimettere al centro della pratica sportiva la questione educativa e sociale. Un percorso di supporto alla crescita, alla consapevolezza dei propri diritti e doveri, all’inclusione sociale e all’impegno civile, che punti al benessere psicofisico dei minori. I piccoli sportivi, prima di entrare in campo per i consueti allenamenti, seguono un percorso in aula, confrontandosi su argomenti quali: le regole, la legalità, la giustizia, l’amicizia, le mafie, la libertà, ecc.
La S.E.L.E.S. è, infatti, pensata come un luogo nel quale far crescere i ragazzi in modo sano e positivo, con il coinvolgimento dei genitori e delle famiglie, al fine di riflettere insieme a loro sulle principali dinamiche legate al percorso educativo ed evolutivo dei figli e del territorio. In data 29 aprile c.a. si è tenuto il primo di una serie di incontri tra la Scuola Calcio e i genitori, dedicati alla conoscenza reciproca, al confronto, alla sensibilizzazione e al supporto sui temi della genitorialità, del sano tifo sportivo, dell’educazione e della crescita dei figli. In particolare alcuni incontri si focalizzeranno sulla spinosa questione delle aspettative del genitore nei confronti di un figlio che pratica attività sportiva. L’esigenza di sviluppare questo argomento nasce dalla constatazione che nel mondo sportivo, specie in quello calcistico, a fronte di genitori che consentono ai propri figli di praticare attività sportiva semplicemente per divertimento, sana crescita e salute; esistono anche genitori che fanno respirare al proprio figlio l’aria della competizione, ponendo sulle sue spalle il peso dei propri sogni di riscatto sportivo e rivalsa sociale, a suon di ‘tu sei un campione, gli altri sono schiappe’.
Questi genitori non permettono al figlio di cogliere il lato educativo dello sport e di apprendere il senso della squadra, inoltre, sono deleteri per la tifoseria, perché creano un clima di agonismo sfrenato, spesso arrogante e aggressivo se non addirittura violento nei confronti dei piccoli giocatori e di altri genitori. Ovviamente tutto questo si riflette in campo e, soprattutto, nella serenità e nella sana crescita dei figli. Gli incontri saranno, dunque, indirizzati alla cura della relazione genitore-figlio e al sano tifo sportivo a bordo campo, coinvolgendo anche i genitori delle tifoserie “avversarie”. Grazie alla
presenza, oltre che del Presidente, Francesco Rigitano, anche del Coordinatore sportivo della S.E.L.E.S., Rocky Stefanelli; della Responsabile delle attività di aula con i piccoli atleti, Maria Teresa Quattrone; della Psicologa Maria Carmela Albanese e dell’Assistente Sociale Elga Congiusta; i genitori potranno confrontarsi, raccontare la propria esperienza, esprimere i propri dubbi e difficoltà ed essere sostenuti nel percorso socioeducativo e sportivo con i figli.