Si è concluso venerdì 24 maggio, il Servizio Civile Universale dei 38 volontari Mo.V.I. (Movimento di Volontariato Italiano) del programma “Una società a misura di comunità: legami che fanno bene”. I volontari delle associazioni: Nuova Solidarietà-ODV; Centro Comunitario Agape; Abakhi; Soleinsieme Sartoria Sociale; Artinsieme-ODV; S.A.D.M.A.T-ODV (Servizio Assistenza Domiciliare Malati Terminali; Associazione Marzo78; Centro giovanile “Don Italo Calabrò” si sono nella tensostruttura del Verde Pubblico di Salice Calabro, per riflettere sull’esperienza maturata nel percorso appena concluso. Presenti, oltre ai volontari, il Presidente del Mo.V.I. regionale, Alessandro Cartisano; un rappresentante dell’Ufficio di Servizio Civile del Mo.V.I. nazionale, Alessio Colacchi; i rappresentanti delle associazioni: Centro Comunitario Agape; Nuova Solidarietà; Marzo 78.
Ospiti di eccezione i nuovi volontari di Servizio Civile Universale che a breve, il 28 maggio p.v., inizieranno questa esperienza di formazione e crescita, al servizio della comunità. La rete del servizio civile Mo.V.I. continua ad ampliarsi, per offrire ai giovani della Città Metropolitana di Reggio Calabria, l’opportunità di mettersi in cammino verso la costruzione di un futuro dove potersi realizzare come persona e come cittadino. Infatti, per il nuovo bando di S.C.U. alle sopracitate associazioni della Rete Territoriale Mo.V.I. di Reggio Calabria, si sono aggiunte nuove realtà: la coop. sociale Kalos Irtate e la Fondazione Provvidenza. I volontari uscenti, nel testimoniare la loro esperienza, hanno raccolto alcune parole chiave che hanno caratterizzato il loro percorso e che hanno arricchito il loro bagaglio di esperienze, come: Crescita formativa; Collaborazione; famiglia allargata; pazienza; supporto; consapevolezza; legami, che hanno condiviso con i nuovi volontari in un simbolico passaggio di testimone.
Dai rappresentanti delle associazioni è stato unanime il ringraziamento ai volontari SCU perché la loro presenza dà alle associazioni la “forza” per superare i momenti di “stanchezza” che subentrano inevitabilmente nel quotidiano spendersi per la comunità. Il contatto con i giovani è un’opportunità per le associazioni, ma anche una responsabilità che deve essere presa con serietà e consapevolezza, “Non basta fare il bene, bisogna farlo bene” (cit. Denis Diderot). Fare sperimentare ai giovani l’attenzione all’altro, la connessione e l’ascolto per valorizzarlo come persona, unica e preziosa è un processo che richiede formazione, attenzione e cura del giovane. Soprattutto rispetto dei suoi tempi e del suo vissuto. Il servizio civile deve essere per tutti l’inizio di uno stile di vita nuovo, una modalità di impegno nella società, quel quid in più che permetta di andare oltre la superficie, con la visione critica della realtà per dare un contributo nel proprio ruolo. Questa è la fine dell’esperienza di servizio civile, ma l’inizio del loro essere cittadini responsabili. L’ impegno, scelte precise, la passione e la responsabilità sono strumenti per costruire un progetto di vita fondato sulla felicità.