Due studiose impegnate in campi di ricerca diversi, la letteratura greca e il diritto romano, che l’Associazione Culturale Anassilaos ha coinvolto nel suo progetto “La percezione dell’Antico” realizzato congiuntamente con il Museo Archeologico di Reggio Calabria e la Biblioteca Pietro De Nava. “La forza dirompente del genere tragico tra antichità classica e messinscena contemporanea. Tradizione e Prassi” sarà il tema della conversazione che la Prof.ssa Auretta Sterrantino, dal 2016 docente di Storia del Teatro e Messinscena Tragica all’ADDA, Accademia D’Arte del Dramma Antico della Fondazione INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) che cura, tra l’altro le rappresentazioni di Siracusa, nonché assegnista di ricerca all’Università Cattolica di Milano (Filologia Classica) e collaboratore del gruppo di ricerca Hermes dell’Università di Malaga (Spagna) e del gruppo di ricerca Mitografias dell’Università di Aveiro (Portogallo), terrà martedì 18 giugno alle ore 17,30 presso il MArRC. L’intervento si configura come un tentativo di analisi finalizzato a mettere in luce gli elementi portanti del genere tragico attico dal punto di vista drammaturgico e a riflettere su come questi siano stati sapientemente individuati per entrare in dialogo con il pubblico ateniese a cui le originarie rappresentazioni – tasselli di un più ampio contesto festivo-rituale – erano rivolte. Ulteriore passaggio della riflessione sarà rivolto a comprendere come tali elementi fondanti – individuati partendo dai testi delle opere e dalla imprescindibile riflessione di Aristotele (seppure per noi piccolo tassello di un quadro ben più ampio e di difficile interpretazione) – entrino in dialogo con la prassi scenica e i linguaggi performativi del contemporaneo, anche alla luce della tradizione primonovecentesca che ne ha determinato il recupero in relazione alla complessa dimensione della messinscena, riscattandone il valore dalla mera dimensione letteraria a quella molto più complessa del linguaggio teatrale. Tutt’altro l’argomento che la Prof.ssa Donatella Monteverdi, Associato di Diritto romano e Diritti dell’antichità presso il DiGES – Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, affronterà invece giovedì 20 giugno alle ore 17,00 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca Pietro de Nava “L’Auctoritas augustea: tignum iunctum?/ Il fondamento del potere in Roma antica tra libera res publica ed il principato augusteo”. Una riflessione in punta di diritto su come Cesare Ottaviano, poi Augusto, abbia con estrema accortezza e prudenza piegato la istituzioni della antica res publica, utilizzando gli istituti che essa prevedeva (la potestà tribunizia ad esempio) , per gettare le basi di quel potere personale, nascostamente “monarchico”, da cui sarebbe scaturito l’Impero. Un evento di tanti secoli fa ripetuto più volte nel corso della storia. L’incontro al MArRC sarà preceduto dai saluti del Direttore Dott. Fabrizio Sudano e dall’intervento della Prof.ssa Mariangela Monaca (DICAM Messina) e del Prof. Amos Martino, Responsabile Anassilaos. L’incontro in biblioteca dai saluti della Dott.ssa Daniela Neri, Responsabile della Biblioteca De Nava e dall’intervento del Dott. Fabio Arichetta, Coordinatore incontri “La percezione del tempo tra Antico, Moderno e Contemporaneità. Un ruolo in entrambe le manifestazioni avrà Domenico Colella, studioso e artigiano dell’antico. Al Museo egli terrà un piccolo laboratorio nel corso del quale il pubblico presente potrà realizzare da sé il volto di Melpomene, Musa della Tragedia. In biblioteca farà dono alla studiosa di Diritto romano di una riproduzione di sesterzio “Augustus Pater Patriae” molto significativo per cogliere la politica dinastica dell’imperatore.