“Gli antropologi affermano che una delle caratteristiche principali che differenziano l’essere umano dalle altre specie animali sia la capacità di arrossire. In altre parole la capacità di provare vergogna. Per dirla con la Treccani un “sentimento di turbamento e di disagio suscitato dalla coscienza”. Sensazione che, evidentemente, i leghisti reggini non riescono a provare, dimenticando forse quando, rispondendo al Consigliere regionale Onorevole Giovanni Muraca, tornano a menzionare fatti che riguardano il sindaco Falcomatà, il quale, tocca ricordarlo all’opinione pubblica, risulta esclusivamente indagato in un’inchiesta le cui carte dimostrano la sua totale ed assoluta estraneità alle dinamiche criminali citate. Piuttosto appare evidente che i leghisti siano affetti dalla cosiddetta “sindrome della doppia morale”. Da una parte attaccano l’Amministrazione comunale per una vicenda ancora ben lontana da essere fissata giudizialmente; dall’altra, per evidenti ed incomprensibili amnesie selettive, dimenticano i numerosissimi esponenti del loro partito indagati o rinviati a giudizio in procedimenti per gravi reati. Tra questi rientrano anche le massime espressioni calabresi del loro partito, figure neanche minimamente sfiorate dall’idea di dimettersi”. Così in una nota i rappresentanti del movimento politico Reggio Bene Comune.
“Ai cinque sprovveduti leghisti reggini – prosegue Reggio Bene Comune – che, nelle loro elucubrazioni a mezzo stampa, si ergono a esperti analisti, consigliando ad altri di studiare la pessima Autonomia Differenziata, proponiamo, piuttosto, di leggere le fortissime riserve espresse dai più eccellenti Costituzionalisti su questo tema o, anche semplicemente, di aprire i quotidiani di mezza Europa che questa mattina riportano l’odierna durissima reprimenda della Commissione Europea sulla legge cavallo di battaglia della Lega Nord. Provvedimento che ha incredibilmente incassato il convinto sostegno di eletti al sud, compreso quello della loro “dante causa”, per usare un’espressione a loro tanto cara, Tilde Minasi, o di Simona Loizzo, la più votata a nella nostra città che ha addirittura esultato esponendo orgogliosamente la bandiera calabrese alla Camera. Due figure che hanno espresso pubblicamente e con gaudio la piena soddisfazione per una legge che spacca l’Italia e condanna la nostra regione ad un destino angustiante, la nostra terra, i nostri diritti ed il futuro dei nostri figli venduti alla legge dei più ricchi. Non sarà che, come affermano alcuni articoli di stampa nazionale, che la Calabria leghista non sia caratterizzata dalla presenza di “troppi servi sciocchi”?
“Certo è – conclude Reggio Bene Comune – che quando vogliono i leghisti reggini dimostrano di saper studiare benissimo. Ad esempio, e ci riferiamo in particolare ad alcuni di loro, quando hanno ingannato gli elettori facendosi votare nel centrosinistra proprio grazie alla vicinanza al tanto vituperato sindaco Falcomatà, salvo poi spostarsi dall’altra parte dell’emiciclo, tradendo di fatto il loro mandato elettorale. Con quale faccia questi signori riescono a sostenere lo sguardo dei loro elettori? Risulta evidente, per tornare all’assunto iniziale, che il “rossore” evidentemente non gli appartiene. Suggeriamo un sussulto di autocoscienza dopo essersi resi protagonisti di una sorta di “furto con scasso”: hanno sottratto il consenso nel centrosinistra, festeggiando con il sindaco eletto all’urlo “Reggio non si Lega!”, per poi utilizzare il “bottino” proprio a sostegno delle politiche della Lega Nord! Per coerenza, suggeriamo, dovrebbero essere proprio loro i primi a dimettersi, rimettendo il mandato elettorale e restituendo ciò che hanno furbescamente sottratto alle scorse elezioni comunali”.