Dalla passerella Green Carpet alla prima serata sul palco dell’Ariston abbiamo iniziato a cogliere l’essenza dei protagonisti in gara e smentita, per alcuni, nel corso dell’esibizione.
Come promesso da Francesca Michielin “Qualcosa di inaspettato” arriva dal cambio di mise; leva le stampelle ed il tailleur effetto pigiama che sottolinea ironicamente il suo infortunio e passa ad un dresscode che si amalgama totalmente alla performance ed al mood pop del suo brano. Il colpo di scena avviene per Elodie che abbandona il sensuale mix di trasparenze Mugler per un abito, migliore amico con il make up, che rievoca il passaggio del 2002 di Anggun al Festival di Sanremo, con il Gucci bordeaux è subito diva d’altri tempi. Molto discussa e contrastata è la tenuta in bianco antico di Valentino per Coma_Cose, seppur attinente al tema romantico di “Cuoricini” rimane d’impatto particolarmente epocale, come testimonia anche il forte make up da bambola d’altri tempi. Rimanendo sul tema epoca e romanticismo, rimane fedele allo stile Dandy (damerino) Achille Lauro con il suo abito in Dolce & Gabbana che ricorda il Jack Dawson del Titanic tirato a lucido per la serata di Galà, riconferma il mood in gessato per la seconda esibizione. Poco credibile per il suo carisma ma in linea con “Incoscienti giovani”.
Presente alle discussioni l‘immagine di Tony Effe che dal Green Carpet conferma solo il colore della pelliccia per il suo Total White completo di cover up sui tatuaggi. Che non voglia comunicare una “ripulita” di attitudine verso i suoi testi accusati di misoginia? Certo è che il brano in gara si slega dallo stile e dal sound che finora lo ha reso noto al grande pubblico.
Un’altra tenuta scenica che dal Green Carpet al palco volta pagina ma torna nella seconda puntata è quella del cantautore Lucio Corsi che si ispira alla band Glam Rock americana dei Kiss in visita alla corte di Re Sole, il quale sottolinea i cambi poliedrici del suo guardaroba con la stessa facilità in cui avvengono nella sua ballad “Volevo essere un duro”. Rimaniamo nelle corti francesi con il cappotto di Irama, proveniente dalla Maison Balmain, il cui stile si lascia influenzare dal grado militare di Lady Oscar.
È la volta di Sarah Toscano, giovanissima voce che incanta ed emoziona il Festival con la sua “Amarcord” e sul come fosse vestita non ci soffermiamo poiché rientra tra gli artisti come Giorgia, Marcella Bella, The Colors, Modà, Willie Peyote, Simone Cristicchi, Clara e Joan Thiele che puntano ad emozionare il pubblico rendendo protagonista la loro arte canora.
Tra abito e testo mantiene coerenza stilistica Fedez in Atelier Versace ma ciò che continua a far discutere è l’occhio alienato che ricrea con particolari lenti a contatto ispirate dal chitarrista dei Limp Bizkit. Questo suo mood lo fa arrivare in top 5 nella classifica della seconda serata.
Concludiamo con Brunori Sas, il cantautore calabrese che è entrato nel cuore di tutti gli italiani, per come testimonia la sua presenza nella top 5 classifica di Sanremo in prima serata, assieme ai colleghi Achille Lauro, Joan Thiele, Giorgia e Lucio Corsi. Il suo inedito “L’albero delle noci” prodotto dalla Island Records è già attivo su tutte le piattaforme anche con il video ufficiale girato in Calabria con la straordinaria regia di Giacomo Triglia, prodotto da Borotalco TV e supportato dalla Calabria Film Commission.
Sono stati protagonisti di queste prime puntate diversi commenti ed emozioni, soprattutto per la seconda serata in cui la co-conduttrice e supermodella Bianca Balti ha regalato al pubblico un forte messaggio motivazionale, celebrando la vita nella bellezza di ogni sua stagione.
Nonostante tutto questo, siamo ancora un po’ lontani dal concetto di Icona 2025. Attendiamo lo stupore nel corso delle prossime sfide.