La serata cover, forse la più amata del Festival di Sanremo, si è conclusa con la vittoria del binomio Giorgia – Annalisa, esibite con il brano Skyfall di Adele. Nonostante la performance sia stata un fuori gara ai fini del festival, la vera sfida è avvenuta mettendo in discussione l’attitudine e la confort zone dei partecipanti – come racconta Giorgia – “È stata Annalisa a propormi Skyfall. La proposta mi ha stuzzicata perché io non avevo mai cantato Adele, ho voluto misurarmi con questa canzone”, conclusa con standing ovation. Partendo dall’unione di due grandi voci del nostro panorama musicale, la suggestione, per tutti i protagonisti in gara, avviene anche attraverso lo “spartito digitale”, ovvero l’innovativa idea del regista di Sanremo 2025, Maurizio Pagnussat, che ha creato per ogni singola esibizione del festival una melodia digitale fatta di inquadrature, movimenti di macchina, luci e grafiche attinte dal trend degli attuali video-clip musicali pop. Al secondo posto della classifica si piazza Lucio Corsi in duetto con Topo Gigio, personaggio scelto in quanto l’unico più vicino a Domenico Modugno, il primo doppiatore dell’iconica voce di Gigio (1959-1960). “Nel blu dipinto di blu è la canzone delle canzoni- racconta Lucio Corsi tramite i suoi social- poiché l’elemento della musica è l’aria. Topo Gigio mi ha insegnato come non diventare marionetta”. Nel 1958 questo brano vince il Festival di Sanremo ed è la prima canzone italiana ad ottenere il titolo di canzone più famosa nel mondo, classificandosi al terzo posto all’Eurovision Song Contest di quell’anno. Sempre al terzo posto ma della serata di Sanremo cover 2025, arriva “Bella stronza”, cantata da Fedez in duetto con l’autore Marco Masini. Entrambi in total black scenico, la canzone rimane colma di controversie riguardo la dedica del brano che subisce un restauro del testo per uniformarsi al mood di Fedez ed alla società, ormai lontana dall’ideologia espressiva del 1995. L’interpretazione di Marco Masini (già vincitore del Festival nel 2004 con “L’uomo volante”) nonostante qualche cambio sonoro, mantiene alto il tiro e l’intenzione rock del brano in suo perfetto stile vecchia scuola. È una serata dove il passato incontra il presente e questo ce lo comunica l’outfit del co-conduttore Mahmood, in Maison Margiela con la firma di John Galliano, pensato per far rivoluzione su l’attuale consumismo estremo dell’abbigliamento e per non produrne altro, attinge capi dai mercati dell’usato per creare una collezione attraverso l’assemblaggio di pezzi provenienti dal passato. Non poteva esserci occasione d’uso migliore per sfoggiare questo concetto, se non in una serata capsula del tempo che ha puntato il riflettore su tutti i vincitori storici del Festival di Sanremo.
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