Parlare di fortuna in un match di qualsiasi disciplina sportiva è spesso la scusa dei perdenti ma se nei possessi decisivi una squadra ti batte perché segna tre canestri consecutivi da tre punti di tabellone (senza avere sul parquet Tim Duncan) o con la palla che balla sul ferro, ci può stare che te la prendi con la dea bendata.
E’ chiaro che ci sono anche delle componenti tecniche nello spiegare la sconfitta di domenica della REDEL a Matera.
I Neroarancio non hanno trovato quel ritmo offensivo avuto nelle due gare con Corato e Ragusa.
I numeri parlano chiaro: solo tre uomini in doppia cifra, 30 punti realizzati nel primo tempo.
Oltre questo, una difesa rivedibile sugli esterni con il play Valle che ha fatto la voce grossa creando spesso situazioni favorevoli ai lucani.
Eppure c’era la possibilità di andare ai supplementari; coach Cadeo costruisce un tiro perfetto nell’ultimo possesso per Laquintana ma il tiro piazzato senza marcature viene sputato dal ferro.
La Viola ha comunque giocato alla pari contro una delle formazioni più forti del girone dimostrando di essere una squadra di alto livello.
E’ comunque una battuta d’arresto che pesa perché frena la rimonta della formazione dello stretto in classifica con il Matera che si stacca di quattro punti.
Siamo ancora a metà del girone d’andata; il tempo per recuperare c’è ma non si dovrà sbagliare praticamente nulla in questi mesi di dicembre che comincerà con il derby dello stretto in programma domenica al Palacalafiore.