Lo scorso lunedì 14 marzo Reggio Futura ha tenuto una conferenza stampa per discutere dell’“Avviso ai Creditori” pubblicato il 31 gennaio 2022 dal Comune di Reggio Calabria, durante la quale gli avvocati Italo Palmara e Emanuele Genovese, rispettivamente presidente e vicepresidente del movimento, hanno manifestato forti dubbi riguardo la possibilità d’introduzione di nuove tasse gravanti sui cittadini.
In merito alla questione, l’Assessore al Bilancio Irene Calabrò, intervistata dal direttore di Radio e VideoTouring Pasquale Zumbo, ha fornito alcuni chiarimenti in risposta alle perplessità evidenziate da Reggio Futura. [VIDEO]
Per quanto riguarda l’oggetto del dibattito, ovvero il “Piano di rilevazione dei debiti commerciali dell’Amministrazione” e il relativo “Avviso ai Creditori”, spiega l’assessore Calabrò: “La finanziaria prevede che alcuni comuni che soddisfino determinati requisiti relativi al disavanzo, abbiano la possibilità di fruire di un contributo a fondo perduto, che per Reggio Calabria è di circa 137 milioni, a fronte di alcuni impegni che l’amministrazione dovrà assumere“.
“La prima precisazione è che nessuna tassa sarà aumentata, nessun tipo di tassazione verrà introdotta dall’amministrazione, nessun tipo di IRPEF, niente di tutto quello che sta circolando in questi giorni” – poiché, continua – “Sebbene la finanziaria prevedesse la possibilità, per i Comuni che beneficiano del contributo, di aumentare l’Irpef, i canoni locatizi, le tasse doganali e aeroportuali, l’amministrazione ha operato la scelta politica di concentrarsi sui due pilastri cardini su cui si deve reggere il bilancio comunale: il recupero dell’evasione e della morosità, e l‘alienazione, ovvero la vendita, del patrimonio immobiliare“.
In merito alle accuse riguardo la scarsa trasparenza, invece, l’assessore spiega: “La procedura è prevista e dettagliata dalla Finanziaria 2021“, pertanto “l’amministrazione ha pubblicato entro il 31 gennaio questo avviso” in modo da consentire a quanti hanno nutrito crediti commerciali nei confronti dell’amministrazione stessa potessero fare opportuna segnalazione, in modo da consentire la più corretta e completa compilazione del Piano di rilevazione dei debiti commerciali dell’Amministrazione, e consentire la formulazione della proposta delle transazioni di pagamento, in base all’anzianità del debito maturato.
In altre parole, spiega la Calabrò: “L’accordo prevede una sorta di ricognizione di quelli che sono i debiti commerciali che ha in pancia l’amministrazione. Si parla di “debito commerciale” in riferimento a tutte quelle somme che l’amministrazione deve a un soggetto, per prestazioni offerte nei confronti dell’amministrazione, per servizi resi, per lavori fatti e tutto quanto rientri in un rapporto di committenza con l’amministrazione. Non rientrano invece nei debiti commerciali le somme derivanti da titoli esecutivi, né i rimborsi per errori di versamenti“.
E ancora, in risposta alle accuse sulla trasparenza, spiega: “Tutte le procedure sono state svolte secondo la legge che prevede di darne ampia pubblicità. Inizialmente, oltre alla delibera di indirizzo di Giunta e ai comunicati stampa dei giorni successivi, sono state effettuate attività di comunicazione a tutti gli enti coinvolti per sollecitare la pubblicazione dell’avviso sui propri albi pretori piuttosto che sulle loro homepage“.
Secondo la ricostruzione dell’assessore Irene Calabrò, l’avviso sarebbe stato trasmesso ad ASP, Regione, Camera di Commercio, Ordini professionali calabresi, ma anche della Sicilia. E afferma: “Il fatto che se ne parli in maniera critica o polemica è un supporto a veicolare questa possibilità di adesione da parte dei creditori, attraverso l’avviso pubblicato sull’homepage del Comune assieme a tutta la modulistica“.
Conclude poi chiarendo l’iter a cui si andrà in contro: “Una volta approvata la sottoscrizione dalla Presidenza del Consiglio, l’amministrazione discuterà prima in seno alla Giunta, poi in seno alle Commissioni e quindi in Consiglio Comunale quelle che sono le proposte formulate (numeri e cronoprogramma) riguardo gli impegni da assumere in questi anni. Una volta pervenuti dei dati certi, sarà sviluppato il confronto in queste tre sedi di dibattito, perché prima di sottoscrivere l’accordo, il sindaco (o il suo delegato) dovrà essere ratificato alla firma da parte del consenso comunale“.