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Anniversario Bronzi di Riace: ciclo di conferenze dell’Associazione Amici del Museo al MArRC

La serie di eventi sarà condotta dal Presidente Arillotta con la partecipazione di Minella Bellantonio, Renato Laganà, Fulvio Rizzo, Benedetto Carroccio, Teresa Timpano e Filippo Arillotta

di redazione

A Reggio Calabria, nel 1788, durante la demolizione delle mura medievali, fu trovato l’architrave in pietra di una piccola porta, che recava un’iscrizione, la quale cominciava con le parole: «ISI ET SERAPI SACRUM». Dal che si trasse la conclusione che, nella nostra città, nel II secolo dell’era cristiana, era stato costruito un tempio dedicato a quelle due divinità egizie. E così è rimasto fino ai giorni d’oggi. Ma, leggendo più attentamente l’iscrizione, e inserendo ciò di cui parla nel suo contesto storico, sono sorti molti dubbi in proposito. Ne parleranno il presidente dell’Associazione “Amici del museo” prof. Francesco Arillotta, e la prof. Minella Bellantonio, vicepresidente, martedì 18 maggio, alle ore 7, nella Sala Conferenze del Museo Archeologico Nazionale. Sarà la prima di un ciclo di sei conversazioni, che l’Associazione, in collaborazione con la Direzione del Museo, terrà, in concomitanza con la ricorrenza del 50º anno dal rinvenimento dei “ Bronzi di Riace”.

Il programma, che, significativamente, è denominato «I ‘preziosi’ del MAN-RC e la Storia di Reggio Calabria», si basa sulla constatazione che alcuni importanti reperti archeologici esposti nelle sale di Reggiodel nostro Museo, e rinvenuti nell’area urbana, offrono interessanti riferimenti con la fase magnogreca e romana della Storia reggina. E parlarne, secondo le intenzioni dell’Associazione, sarebbe una efficace maniera per accrescere la conoscenza di quanto, nel corso dei secoli, è accaduto tra noi,; promuovendo, contemporaneamente, le preziosità che il Museo conserva. La serie di eventi sarà condotta dal Presidente Arillotta, con la partecipazione, rispettivamente, di Minella Bellantonio, Renato Laganà, Fulvio Rizzo, Benedetto Carroccio, Teresa Timpano e Filippo Arillotta.

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