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Metrocity, la risposta dei consiglieri di Sintesi Metropolitana alle dichiarazioni del coordinatore provinciale di Fdi Denis Nesci

I consiglieri del gruppo metropolitano respingono al mittente le dichiarazioni del coordinatore provinciale di Fdi

di redazione
“Sarà il caldo, saranno gli effetti delle ultime batoste elettorali, sarà, piuttosto, l’abilità del partito a finire sui giornali per motivi spesso diversi dall’agone politico, ma il commissario reggino di Fratelli d’Italia, Denis Nesci, colleziona l’ennesima uscita a vuoto, questa volta sui finanziamenti dei Cis che hanno visto inopinatamente esclusi tutti i progetti presentati dalla Città Metropolitana”. Cosi in una nota i consiglieri del gruppo Sintesi Metropolitana rispondono alle dichiarazioni del coordinatore provinciale di Fdi Denis Nesci.
“Nesci, nel provare a buttarla in caciara commentando le parole del sindaco facente funzioni Carmelo Versace, confonde il Comune di Reggio con la Città Metropolitana, non riesce a distinguere i due enti e, nella sua zoppicante sortita, mischia circostanze, personaggi, vicende che nulla hanno a che fare con la problematica in questione. In poche parole, Nesci non sa di cosa parla, ma si tuffa nella diatriba con insensata goffaggine esponendosi ed esponendo il suo partito ad una nuova, l’ennesima, mortificante brutta figura. Se si è a corto di argomenti o se non si conosce a fondo la materia sulla quale si vuol disquisire, è sempre meglio rintanarsi nelle retrovie come, del resto, siamo stati abituati, negli anni, a immaginare l’operato di un commissario di partito pratico a costruire liste elettorali, peraltro evidentemente con risultati poco lusinghieri, ma meno portato ad intraprendere un confronto su temi cari, decisivi, essenziali e troppo importanti per i nostri concittadini”.
“Continui, Denis Nesci, a lavorare dietro le quinte perché eviterebbe, in questo modo, di mostrare a tutti il vuoto di argomenti propri di chi non riesce a distinguere, per esempio, la differenza fra una scheda progettuale ed un progetto esecutivo. I Cis, infatti, poco o niente hanno a che fare con la fase finale delle realizzazione di un’opera pubblica”.
“Ma ciò che più fa rabbia – conclude la nota – è che anziché difendere prerogative del territorio, gli interessi di comunità umiliate e offese da scelte discrezionali che premiano dehors in plastica piuttosto che piani di rilancio economici, ambientali e sociali di importanti fasce della nostra area metropolitana, il commissario di Fratelli d’Italia preferisce lanciarsi in questioni che nemmeno conosce pur di entrare nella polemica politica. E lo fa sfoggiando quella che, probabilmente, è fra le sue migliori abilità: parlando a muzzo”.

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