“Potremmo forse assistere in breve tempo che questa estate non sarà storicamente la più calda e siccitosa, ma forse la più mite di quelle che verranno e quindi occorrono scelte politiche concrete che sappiano coniugare sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La transizione significa passare dalle emergenze alla strategia”. Così Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria rilancia il cosiddetto “Piano laghetti o Piano Invasi” elaborato congiuntamente dalle Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) e Coldiretti che lo ha inserito tra le cinque priorità nei primi 100 giorni di Governo presentate ai leader dei partiti politici nell’ultima assemblea nazionale. Insomma – prosegue – una rete di invasi per catturare l’acqua quando cade e distribuirla quando non c’è è ormai un’assoluta esigenza. Nel piano complessivamente ci sono 223 nuovi impianti, diversi situati nella nostra regione e predisposti dai Consorzi di Bonifica; sono immediatamente cantierabili e consentirebbero in tempi rapidi un aumento pari almeno al 40 per cento della capacità di raccolta delle acque per un investimento complessivo di più di 3 miliardi di euro e la creazione di nuovi posti di lavoro. Il piano – specifica -consiste nella realizzazione di bacini idrici medio piccoli, a basso impatto, per la raccolta della risorsa pluviale ad uso plurimo gestiti dai Consorzi di Bonifica e irrigazione da realizzarsi diffusamente sul territorio privilegiando il completamento ed il recupero di strutture già presenti in armonia con i territori coniugando sostenibilità ecologica sociale ed economica. Tali impianti possono essere anche correlati alla produzione di energia idroelettrica con stazioni di pompaggio o impianti fotovoltaici galleggianti .
“Un progetto lungimirante – prosegue Aceto – che sta avendo riscontri importanti come quello del comune di Acri a cui ne seguiranno altri, che ha approvato una delibera contenente uno specifico ordine del giorno, che fa proprie le indicazioni di Coldiretti e ANBI e che in sinergia con con i Consorzi di Bonifica, intende promuovere e condividere una strategia ed un approccio comune e strutturato, affinché si mettano in campo azioni virtuose nella complessa gestione del territorio per rafforzare la sua resilienza e prevenire i fenomeni di siccità e le sue relative conseguenze. Ormai – conclude Aceto – siamo davanti non più ad astratte previsioni sui cambiamenti climatici e il riscaldamento del pianeta ma ad una diffusa una consapevolezza da parte delle Istituzioni e di ogni singolo individuo”.