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Anassilaos: un incontro su Giuseppe Garibaldi nel 140° anniversario dalla morte

L'incontro si terrà giovedì 29 settembre alle ore 17,30 in Reggio Calabria presso la Sala Giuffrè della Biblioteca

di redazione

La figura di Giuseppe Garibaldi, nel 140° anniversario della morte (2 giugno 1882) sarà al centro di un incontro, promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca “Pietro De Nava” di Reggio Calabria, che si terrà giovedì 29 settembre alle ore 17,30 in Reggio Calabria presso la Sala Giuffrè della Biblioteca. La manifestazione è patrocinata dal Comune di Reggio Calabria nonché dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria e dall’ICSAIC  (Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea). Dopo i saluti delle Autorità e del  prof. Giuseppe Caridi, presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, e del dott. Stefano Iorfida, presidente dell’Anassilaos, interverranno il prof. Antonino Romeo, deputato di Storia Patria e delegato corrispondente dell’ICSAIC da Reggio Calabria e il dott. Fabio Arichetta, responsabile del centro studi storici dell’Anassilaos, socio della Deputazione e dell’ICSAIC. All’inizio vi sarà la lettura, a cura di Giuseppe Diaco, socio Anassilaos, del messaggio di Garibaldi sui Fatti d’Aspromonte, a bordo della fregata Duca di Genova, il 1° settembre 1862. L’incontro – scrive Stefano Iorfida, Presidente di Anassilaos –  si propone di rendere ancora una volta omaggio all’Eroe dei Due Mondi la cui figura, negli ultimi anni, è al centro di una politica di revisionismo ( potremmo definirla una sorta di damnatio memoriae) che punta a screditarne la figura sia umana che politica e militare al fine, non tanto nascosto, di mettere in discussione quel processo unitario di cui Egli è stato uno dei principali protagonisti grazie anche alla Spedizione dei Mille. Anche a Reggio Calabria, prosegue Iorfida, assistiamo a tali tentativi con la quasi ossessiva richiesta di modificare l’intitolazione della più importante arteria cittadina per cui si avverte più che mai il di approfondirne  la figura sine ira et sine studio (direbbe lo storico latino Tacito) e di evidenziarne la complessità poiché Giuseppe Garibaldi è stato tutto e il contrario di tutto: insofferente delle liturgie parlamentari, decisionista, con atteggiamenti duceschi, ed insieme rivoluzionario, popolare, anticlericale   al punto che fu oggetto di ammirazione  da parte  dei Socialisti e Comunisti, che nel 1948 ne utilizzarono l’ effigie per la lista del Fronte Popolare Democratico, e prima ancora, nel Ventennio  dai  Fascisti.

 

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