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Regione, il Pd chiede il ritiro del ddl “consigliere supplente”

Per il Pd si tratta di una proposta che vuole tornare al passato dopo i tanti sforzi fatti per ridurre la spesa pubblica per il funzionamento di palazzo Campanella

di redazione

“La proposta di legge n. 124 ‘Introduzione incompatibilità tra la carica di consigliere e la carica di assessore regionale’, depositata in Consiglio regionale dai capigruppo della maggioranza di centrodestra, è fuori dalla realtà e rappresenta uno spreco di risorse economiche inconcepibile in un momento come questo in cui le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese e ogni atto della politica e delle istituzioni dovrebbe essere volto al contenimento della spesa”. A sostenerlo è il gruppo del Pd in Consiglio regionale. Si tratta “di una proposta di legge – è detto in una nota dei dem – che va in contrasto con i principi di spending review e punta a ripristinare la figura del consigliere supplente che era già stata impugnata dal governo nazionale per diversi profili di incostituzionalità al momento della sua proposta, nel 2014, dopo le dimissioni di Giuseppe Scopelliti, dalla maggioranza di centrodestra. La norma venne poi ritirata. Una proposta che vuole tornare al passato dopo i tanti sforzi fatti per ridurre la spesa pubblica per il funzionamento di palazzo Campanella. Il momento in cui viene depositata, inoltre proprio alla vigilia di un rimpasto di giunta a seguito delle elezioni politiche dello scorso 25 settembre indica chiaramente la volontà precisa del centrodestra di aumentare le poltrone disponibile e concedere l’ingresso ai primi dei non eletti delle varie liste”. “Una mossa che potrà servire anche a puntellare gli equilibri tra i partiti che sostengono il governo Occhiuto – si sottolinea nella nota del Gruppo Pd alla Regione – ma che difficilmente potrà essere spiegata ai calabresi che attendono, invece, risposte sul caro bollette, sulla crisi economica in atto e sulla tutela dei propri più elementari diritti. Aumentare la spesa pubblica per un ingiustificato aumento delle poltrone disponibili non ha alcuna giustificazione, né può valere la pretesa ‘neutralità finanziaria’ di cui si legge nella relazione illustrativa. Secondo la relazione la nomina ad assessore di un consigliere escluderebbe la nomina di un assessore esterno per il quale è già prevista l’indennità, ma di fatto il governatore avrebbe la facoltà di nominare una giunta di tutti consiglieri regionali e, quindi, di tutti assessori esterni, andando concretamente ad aumentare la spesa effettiva. Sempre ammettendo che già la spesa prevista per un assessore esterno non sia da considerarsi fuori luogo nella fase storica in cui stiamo vivendo. Si tratta di una proposta di legge assolutamente vergognosa che va prontamente ritirata e contro la quale il gruppo del Pd agirà in ogni modo possibile”. (ANSA).

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