A distanza di un paio di giorni dal grave crollo di interi pannelli di cartongesso del controsoffitto dell’Istituto Comprensivo “Nosside Pythagoras” – Plesso S. Elia di Ravagnese, abbiamo ascoltato la testimonianza della madre di uno dei bambini frequentanti la scuola, coinvolta in prima persona nell’assurda vicenda.
L’intervista è stata condotta con l’intento di capire e testimoniare il punto di vista di un genitore, che ha dovuto purtroppo toccare con mano la paura per l’incolumità del figlio. Fortunatamente, il crollo è avvenuto quando la scuola era chiusa, evitando incidenti di sorta.
Cosa ne pensa in generale della scuola frequentata da suo figlio e della solidità della struttura? È tranquilla a lasciarlo quotidianamente?
“Come scuola, da genitore, mi sono sempre trovata bene, il personale scolastico è sempre molto efficiente. Non avrei mai pensato, però, che mio figlio potesse essere in pericolo, non ho mai temuto per la sua incolumità. La struttura suppongo sia di recente costruzione, quindi mi stupisce ciò che è accaduto. Vedere le immagini della scuola ridotta in quelle condizioni mi ha turbata. Pensare che sarebbe potuto accadere con i bambini tra i banchi mi lascia sconcertata”.
La precarietà della solidità del cartongesso del controsoffitto era evidente? C’erano già state segnalazioni per scongiurare quanto accaduto? I bambini hanno rischiato davvero l’incolumità?
“Sinceramente non conosco in che stato fosse la scuola. In genere mi fermo fuori dalla struttura per accompagnare mio figlio e dentro non si entra più tanto facilmente. Ho sempre dato per scontato che l’edificio fosse sicuro, ma dopo questo episodio non sono più tranquilla come prima. Io ho sempre creduto di portarlo in un posto sicuro come è doveroso che sia”.
Secondo lei di chi sono le responsabilità? quali sono a suo parere le azioni e gli strumenti più efficaci per prevenire episodi simili, nel caso in cui non la precarietà della struttura resti immutata, nonostante le segnalazioni?
“La colpa sostanzialmente è di uno Stato assente che non applica i giusti controlli e la manutenzione che dovrebbe essere una priorità. Esaminare se ci sono anomalie e fare manutenzione, se necessario, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Ci vorrebbe più pulizia intorno agli spazi comuni dove si muovono i bambini prima di entrare a scuola in quanto spesso è sporco e pieno di pericoli. La scuola dovrebbe essere l’edificio pubblico più sicuro.
Adesso metà bambini sono disposti nell’edificio della circoscrizione accanto alla scuola con la speranza che possano rientrare presto nelle proprie classi. Mi auspico da mamma di vederlo presto nel suo banco perché è li che deve stare, non arrangiato in una stanza grigia di un ufficio”.
Nel ringraziare di cuore questa mamma per la disponibilità, poniamo l’auspicio che si faccia luce al più presto sulle responsabilità del crollo, e che i bambini possano fare ritorno al più presto alle loro aule e alla normale vita scolastica, nella speranza che questi gravi episodi non si verifichino più, e non vengano più messi a repentaglio né l’incolumità dei ragazzi, né il loro costituzionale diritto allo studio in totale sicurezza.