Il 2 dicembre del 2016, dopo mesi di preparazione, aveva luogo il primo intervento cardochirurgico presso il Centro Cuore del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria. Era la data di nascita della U.O.C. di Cardiochirurgia di Reggio, istituita al costo di grandi sforzi organizzativi in un Ospedale pubblico della Calabria, HUB sede di Dipartimento di Emergenza e Accettazione di II° livello. Da allora si sono effettuali più di duemila interventi, utilizzando le tecnologie più all’avanguardia e con risultati di eccellenza, su pazienti provenienti da tutta la regione sia in elezione che in emergenza/urgenza, con un’importante riduzione dell’emigrazione sanitaria e un notevole risparmio di risorse regionali.
Nella mattinata di oggi, per celebrare questo particolarissimo compleanno, presso la Aula “Spinelli” del presidio “Riuniti”, si è svolto un evento dal titolo: “Cardiochirurgia pubblica di Reggio Calabria: sei anni di luci”. A coordinare i lavori vi erano il dr. Pietro Volpe, Direttore del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare, ed il dr. Andrea Cuccio, Responsabile della Terapia Intensiva Cardiochirurgica.
Dopo l’intervento di apertura del Direttore Sanitario Aziendale del G.O.M., dr. Salvatore Costarella, che ha riportato i saluti istituzionali del Commissario Straordinario, dr. Gianluigi Scaffidi, oggi impossibilitato a presenziare, ha preso la parola il dr. Frank Benedetto, Direttore della U.O.C. Cardiologia e Direttore Generale del G.O.M. all’epoca della nascita della Cardiochirurgia. Nel suo intervento sono state ripercorse le tappe che hanno portato al raggiungimento del prestigioso traguardo, dalla nomina del dr. Pasquale Fratto a Direttore del reparto di Cardiochirurgia del GOM di Reggio Calabria fino al primo intervento, datato 2 dicembre 2016, passando per la Convenzione per la formazione del personale e l’affiancamento con l’ASST “Niguarda” di Milano, diretto allora dal dott. Marco Trivelli, oggi presente all’evento per offrire la sua testimonianza, che ha permesso il fattivo avvio dell’attività cardiochirurgia presso l’Ospedale di Reggio Calabria.
L’istituzione di un innovativo Centro Cuore in cui le discipline cardiovascolari (Cardiologia, Terapia Intensiva Cardiologica e Cardiochirurgica, Cardiochirurgia, Chirurgia Vascolare) si interfacciano e lavorano a stretto contatto ha permesso al G.O.M. di dare una risposta concreta ed efficace al bisogno di salute dei cittadini calabresi, prerogativa che fa del GOM l’unico ospedale della Regione Calabria in grado di affrontare in maniera multidisciplinare tutte le malattie cardiovascolari del paziente adulto. A tal proposito il Centro Cuore si è dotato, secondo le raccomandazioni della Società Europea di Cardiologia, di un “Heart Team” strutturato costituito da operatori sanitari qualificati che sfruttano le competenze del cardiologo clinico, dei cardiologi interventisti, dei cardiochirurghi, degli esperti di imaging, dei cardioanestesisti che collaborano per determinare il piano terapeutico migliore per ciascun paziente. Il Centro Cuore dell’Ospedale pubblico reggino tratta tutte le cardiopatie dell’adulto, soprattutto quelle acquisite, ed in particolare le malattie delle valvole aortica e mitralica operate con approcci mini-invasivi. Durante questi anni sono state introdotte nuove tecniche come la TAVI (impianto valvolare aortico transcatetere senza aprire lo sterno), in collaborazione con la UOC di Cardiologia, la chirurgia complessa dell’aorta toracica (classica ed endovascolare in collaborazione con la Chirurgia vascolare), l’impiego di protesi valvolari senza suture, il programma ECMO veno-arterioso, la cardiochirurgia “senza sangue”.
Nel corso del suo intervento, il dr. Fratto ha riportato tutti i dati che il reparto di Cardiochirurgia produce e che rappresentano la più viva, nonché incontrovertibile, testimonianza della bontà della scelta fatta sei anni fa. Il più importante tra questi numeri, ancora più del valore economico della produzione che è cresciuta di anno in anno e che ha rallentato solo a causa della pandemia da COVID-19, è rappresentato dall’alta percentuale di pazienti che scelgono di restare ad operarsi all’Ospedale di Reggio Calabria, dato che fotografa l’effettivo abbattimento del tasso di migrazione sanitaria che fino a qualche anno fa era considerata uno tra i più gravi problemi della Sanità calabrese.
Il dr. Marco Trivelli, oggi Direttore Generale dell’ASST Vimercate della Brianza, nel suo intervento dal titolo “Metodi e strumenti di collaborazione tra Aziende del Sistema Sanitario Nazionale” ha raccontato quali fossero le premesse della Convenzione che ha legato il G.O.M. di Reggio Calabria al “Niguarda” e quale l’atmosfera di entusiasmo e determinazione che hanno condotto la Direzione dell’Ospedale reggino al superamento di tutti quegli ostacoli che nei dieci anni precedenti avevano impedito al reparto di Cardiochirurgia di vedere la luce.
A seguire l’intervento del Prof. Alessandro Parolari, neo eletto Presidente Società Italiana di Cardiochirurgia alla sua prima uscita pubblica, il quale ha parlato di “Malattie cardiovascolari: orizzonti nell’era post-Covid”, offrendo una prospettiva di quale possa essere il futuro della disciplina cardiochirurgica negli anni a venire.
Molto sentita anche la testimonianza del dott. Domenico Nunnari, giornalista e scrittore, che è stato paziente del reparto del Centro Cuore del G.O.M. e che ha voluto raccontare la sua esperienza, sottolineare l’importanza di poter esercitare un diritto fondamentale come quello alla salute anche nelle terre del Sud, e manifestando, infine, la sua gratitudine nei confronti del dr. Fratto e del dr. Benedetto per le cure e le attenzioni ricevute, ma soprattutto per l’organizzazione del Centro.
Dopo un intermezzo musicale, sapientemente eseguito dal Maestro Giovanni Caridi, ha concluso i lavori il Prof. Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto Ricerche Mario Negri, Milano, il quale ha tracciato un quadro del Sistema Sanitario Nazionale individuando alcune scelte strategiche che andrebbero adottate e, riferendosi allo stesso, ha affermato: “è la cosa più preziosa che abbiamo, dovremmo esserne gelosi”. Infine, il prof. Ramuzzi ha avuto parole di fiducia nei confronti della nuova governance del Servizio Sanitario Regionale calabrese, affidato al Presidente Roberto Occhiuto per una sua riorganizzazione anche attraverso partnership con centri di eccellenza, come fatto con la Cardiochirurgia di Reggio Calabria, nonché attraverso il rientro di valorosi medici calabresi in servizio presso altre regioni.
In conclusione, la bontà del lavoro della Cardiochirugia del G.O.M. è stato certificato negli anni anche dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) del Ministero della Salute, che ha riconosciuto al Centro reggino alti livelli di attività e bassi indici di mortalità.