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I Bronzi di Riace, modello di bellezza: le opere alla Triennale di Milano

"Archeologie future, il valore dell'antico nella contemporaneità" è il titolo del Convegno che ha analizzato l'impatto dei capolavori sull'Arte

di Sebastiano Plutino

I Bronzi arrivano e conquistano anche la Triennale di Milano. “Un modello di bellezza maschile senza tempo”, questo il commento scritto su una nota regionale, sul convegno organizzato alla Triennale di Milano, in occasione del cinquantennale del ritrovamento dei Bronzi di Riace “Archeologie future, il valore dell’antico nella contemporaneità”, finanziato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e promosso dalla Calabria Film Commission, nel quale è stato analizzato l’impatto dei capolavori reggini sull’Arte Contemporanea.

Una riflessione, su come le due statue, seppur antiche, suscitino tutt’ora enorme fascino, quasi fossero senza tempo, e come la bellezza antica possa mescolarsi con estrema naturalezza col linguaggio moderno. “È motivo d’orgoglio per la Regione Calabria essere ospitati alla Triennale Milano, che va a rappresentare il cuore della Cultura per eccellenza. Queste collaborazioni virtuose ci permettono di trovare occasioni uniche di valorizzazione del nostro enorme patrimonio culturale. In questo caso specifico dei Bronzi di Riace, simboli universali della Magna Graecia, che raccontano di una Calabria al centro del Mediterraneo, della storia. E da un polo internazionale senza eguali, come appunto Milano, vogliamo lanciare proprio questo messaggio di Calabria baricentrica nelle geografie della cultura internazionale, allora come oggi. Ci inorgoglisce, inoltre, – continua la Vice Presidente Princi – che il Direttore della Triennale sia una calabrese doc, a cui affidiamo il racconto di una Calabria fatta di gente talentuosa e sempre orgogliosa delle proprie origini”. Queste le dichiarazioni entusiaste della Vicepresidente. Continua la nota regionale: “Ma sono proprio le parole del Commissario Straordinario della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande – è scritto in una nota – a focalizzare l’attenzione dallo splendore artistico dei due guerrieri al concetto di nuovi Sex Symbol maschili”. Per Grande, se per modello di bellezza ci si è sempre ispirati e riferiti a personaggi come Marlon Brando, Di Caprio, Brad Pitt o i Maneskn, è impossibile restare indifferenti al fascino seduttivo di due statue di due metri d’altezza, i riccioli spettinati, la dentatura perfetta, la muscolatura plastica e lo sguardo degli occhi reso ancora più accattivante dall’avorio, tutte caratteristiche della bellezza moderna e che, allo stesso tempo, lo erano pure dell’Antica Grecia, caratterizzata da un corpo muscoloso ed atletico come quello di Marcel Jacobs che esprime forza e salute. Un convegno partecipato e ricco di interventi, della Direttrice Generale di Triennale Milano Carla Morogallo, di Daniele Castrizio Professore Associato di Numismatica Medievale presso l’Università di Messina, di Andrea Viliani Direttore del Museo delle Civiltà di Roma e di Damiano Gullì, curatore per Arte contemporanea e Public Program di Triennale Milano”.

 

 

 

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