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Dopo il nubifragio, Coldiretti invoca lo stato d’emergenza

Dopo il nubifragio, per Coldiretti è necessario dichiarare lo stato di emergenza procedure calamità per dissesto idrogeologico.

di Sebastiano Plutino

Il maltempo violentissimo nubifragio  con piogge torrenziali, che hanno colpito, particolarmente  in quest’ultime ore il catanzarese, crotonese e il lametino  – commenta Fabio Borrello presidente di Coldiretti Catanzaro-Crotone-Vibo  – hanno messo a dura prova l’intero tessuto produttivo, infrastrutture, abitazioni e la sicurezza delle persone. E’ il risultato dei cambiamenti climatici e dell’enorme energia termica accumulata nell’atmosfera in un anno in cui la temperatura è stata finora superiore alla media degli ultimi anni. Si ripropone ancora una volta la drammaticità e il pericolo sempre incombente del dissesto idrogeologico che deve essere affrontato per mitigarne gli effetti investendo in modo efficace, abbandonando tentativi, che hanno prodotto una stratificazione di competenze e non una semplificazione, poiché ormai è risaputo che intervenire a cose fatte  costa 10 volte in più.  Certamente la prima priorità è quella di mettere in sicurezza le persone e salvaguardare le vite umane. Dopo una prima ricognizione nelle aziende agricole  – riferisce Borrello -abbiamo potuto già verificare che hanno subito pesanti conseguenze.  Nei prossimi giorni, con i dirigenti della Coldiretti dei Comuni interessati e in collaborazione con i comuni, contribuiremo in modo fattivo a fare una stima aggiornata dei danni subiti direttamente alle produzioni agricole, alle infrastrutture a servizio dell’agricoltura e alle strutture agricole. Sosteniamo – aggiunge  Borrello – la richiesta del sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita di richiedere lo stato di emergenza e quindi avviare la dichiarazione dello stato di calamità. Uscire dalla logica dell’emergenza passando alla programmazione degli interventi non è più rinviabile  nell’interesse complessivo della Calabria, delle attività economiche e soprattutto della sicurezza dei cittadini. .

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