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“Lettera a Babbo Natale” del Vicesindaco Comune di Fiumara

La lettera di Calabrò per sollecitare la politica affinchè sia realizzata la Strada a scorrimento veloce San Roberto, Fiumara, Campo

di Sebastiano Plutino

Caro Babbo Natale,

non sono un bambino che scrive per chiederti qualche regalo, ma sono un adulto, un cittadino ed un Amministratore del Comune di Fiumara, fortemente preoccupato per i miei concittadini, ossessionati dal mancato completamento della strada a scorrimento veloce Fiumara – Campo Calabro che sta ammalando il paese, portando disagi, pericoli e spopolamento. Vorrei agire e farlo al più presto, per ridare fiducia e speranza al nostro territorio, per questo chiedo, adesso, anche il tuo aiuto.

 

Ovviamente non ti chiederò giocattoli. Ma allora, cosa voglio da te ora che sono adulto? ti starai domandando. Vorrei che tu portassi, almeno nella notte di Natale in cui passi con la tua slitta, un pò di pace e salute ma soprattutto serenità di giudizio e l’attenzione di tutte le grandi forze politiche, che si stanno attivamente adoperando, per porre in essere tutte le necessarie azioni affinchè questa importante opera, vitale per tutto il territorio, sia definitivamente realizzata. Chiedo troppo, Babbo Natale?

Sono passati tanti anni dall’ultima volta che ti ho scritto. Ma da allora nulla è cambiato, credimi.

Ero ancora bambino quando sentivo parlare della realizzazione di questa importantissima infrastruttura, oggi ho 54 anni. Fai un poco tu i conti….

Ovviamente adesso so che non esisti nella realtà. E allora perché ti scrivo se non esisti?
Ti scrivo perché, invece, esiste ancora (almeno in me), l’idea che hanno di te i bambini, cioè che tu sia reale.

Quindi, ecco la mia lettera per te!

È un posto terribilmente bello e pericoloso, il nostro territorio. Può illuderti, sedurti, distruggerti con una parola, insinua, diffama, promette, tradisce; dove l’impegno più diffuso è demolire i migliori, perché il peggio sia giustificato e non costretto a migliorarsi; dove “ascensore sociale” è diventare “qualcuno altrove”; dove (scusate se lo ricordo) ha alcuni dei migliori medici d’Italia, come l’urologo e chirurgo Prof. Francesco Porpiglia, di San Roberto e il cardiologo Prof. Franco Romeo, di Fiumara; dove puoi trovare le montagne e il mare belli, le prime a ridosso dell’altro, potendo decidere se andare a sciare o a fare il bagno in un certo periodo dell’anno; dove si insultano i cittadini inaugurando “finita” una strada a scorrimento veloce, incompiuta da oltre 13 anni; dove si promette “alta velocità” che è “altra velocità”, poiché è da più di 40 anni che si parla di questa grande opera incompiuta, chiamata strada… mentre a Genova la fanno in due soli anni; eppure i San Robertesi, così come i Fiumaresi, senza strade e servizi, mentre si fanno onore nel mondo, mantengono casa nel loro paese, difficile e pure scomodo, quasi irraggiungibile… per via di questa “mulattiera” chiamata strada SP6, unica e sola via di collegamento con la Città Metropolitana di Reggio Calabria; che vista da quassù sembra un altro continente per quanto difficile da raggiungere e invece dista solo di pochi chilometri;  e allora pensi che, forse, un destino avverso sembra prendersi gioco di questo territorio e di tutti i cittadini che da sempre battagliano per il diritto ad esistere, dignitosamente ed in sicurezza nel loro borgo.

Ed allora pensi che siamo proprio sfortunati e che a Fiumara (proprio dove la strada si interrompe), potremmo mettere la stessa epigrafe, famosa, del sacrario di El Alamein: “Manco’ la fortuna non il valore”.

Ma poi la sfida per il cambiamento ti cattura, ti seduce e ti fa paura. Nei nostri territori il confronto è fra gli estremi nel bene e nel male; la sfida, per chi, come tutti noi, che restiamo qui’,  amano queste terre e sentono il dovere di fare la propria parte per cambiare il male in bene, o hanno solo l’arroganza di credersi capaci di riuscire nelle imprese più difficili, o non vogliono  adeguarsi al panorama dei nostri paesi-sfascio; che deturpano le rive dello Stretto, uno dei posti più belli del mondo, e pensano che possano diventare come la Costiera Amalfitana…, la sfida più ardua, per sognatori e presuntuosi, come TUTTI noi;

Nei nostri territori l’unica puntata ammessa è: o tutto o niente. Questa terra è bellissima, in ogni senso, ma non è terra per tiepidi, vuole passione e decisione, cuore e cervello e anche qualcos’altro che non nomino.

Per questo mi rivolgo a te caro Babbo Natale. Io so che esisti, perché ti conosco e sono sicuro, sicurissimo che smentirai (a breve e con i fatti), tutti i gufi e le malelingue, mantenendo tutti gli impegni presi per completare l’opera. Questo è il regalo più grande e più desiderato dai nostri territori: la strada!

Buon Natale anche a te, caro babbo Natale!

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