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Università di Medicina a Cosenza: è guerra aperta tra Occhiuto e Catanzaro

Botta e risposta incessante di azioni e motivazioni tra il governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il Comune di Catanzaro e l'Università della Magna Grecia

di Chiara Cucinotta

Continua la diatriba sull’istituzione di una nuova facoltà di Medicina a Cosenza. Unica certezza, gli intoppi che il governatore della regione Calabria Roberto Occhiuto è chiamato ad affrontare a riguardo. Il primo, di natura burocratica, ha riguardato la presunta necessità di un Dpcm, poi smentito dal Sottosegretario di Stato Wanda Ferro, in quanto relativo a vecchie disposizioni dell’allora ministro Speranza. Necessarie solo una sigla e una ratifica per la creazione dell’azienda Dulbecco, da fare in tempi immediati.
Buone notizie per Occhiuto, dunque, che si trova tuttavia a fronteggiare anche l’Università della Magna Grecia e in particolare il Comune di Catanzaro che ha deciso di ricorrere al Tar e ha indetto un Consiglio Comunale aperto: al centro degli interventi, oltre alla fusione delle due aziende catanzaresi Mater Domini e Pugliese Ciaccio, l’istituzione del corso di laurea in Medicina. Sull’argomento si è espresso il rettore dell’Università Magna Graecia Giovambattista De Sarro, spostando il discorso sul piano dei numeri e delle risorse: l’università di medicina di Catanzaro ha 300 studenti e per loro – ha sottolineato il rettore – servono 120 docenti di area medica. Inopportuno dunque partire così in fretta, con carenza di personale, secondo De Sarro, che annuncia alcuni ricorsi pronti da parte dell’Università.
Occhiuto risponde annunciando la fusione a breve del Mater Domini e Pugliese Ciaccio in un unico Policlinico Universitario da 850 posti che renderà ancora più importante la Facoltà di Medicina di Catanzaro. Il presidente ribatte sulla necessità di avere più disponibilità di medici all’interno della regione, potendo parlare di una sanità in macerie.
Ma nulla di tutto ciò basta a convincere il comune di Catanzaro, dove nove consiglieri hanno notificato un esposto al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri dell’Università e Ricerca e della Salute nonché al Prefetto di Catanzaro in merito all’attivazione di un’altra facoltà di medicina all’Unical e alla mancata attivazione dell’azienda Dulbecco di Catanzaro, chiedendo di arrestare “il tentativo dell’Unical di istituire un nuovo ed inutile corso di Medicina e Chirurgia che indebolirebbe la già strutturata e consolidata facoltà di Medicina dell’UMG e la cui istituzione sarebbe completamente illogica ed immotivata ponendosi in violazione della logica di sistema e complementarità che sussiste e deve sussistere tra le Università della stessa regione”.

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