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Anziani in Calabria, risorsa culturale e sussidio economico familiare

Molto alta la percentuale di over 65, pari a 187,9%. Aumentato in vent’anni di oltre 56 punti, valore in aumento di 293 unità nel 2042

di Giovanna Triolo

Le statistiche al 1° gennaio 2022 in Calabria attestano che la nostra regione è particolarmente anisiana, sicuramente saggia. È infatti molto alta la percentuale di over 65, pari a 187,9%, aumentato in vent’anni di oltre 56 punti. Si stima che questo valore aumenterà di 293 unità nel 2042.

Coldiretti Calabria afferma che il 50% del bilancio delle famiglie calabresi va in positivo grazie alla presenza dei nonni. Tutta la popolazione, infatti, si è scontrata con una forte inflazione e il caro vita post pandemico e causato dalla guerra in Ucraina. Chi ha questa fortuna beneficia dei sussidi che arrivano non solo delle pensioni ma del lavoro agricolo e delle aziende del settore a conduzione familiare.

Si pensi che nella nostra regione, coloro che hanno da 75 anni in poi conducono in agricoltura oltre 21.000 (di cui donne circa 8500) aziende su un totale di 95538, secondo l’ultima rilevazione Istat. Per non parlare dell’artigianato e del commercio, beneficiando così dell’esperienza accumulata da chi è ora in pensione.

Quasi i due terzi (63%) dichiarano che i nonni sono un fattore determinante per contribuire proprio al reddito familiare, mentre il 22% guarda a loro come un valido aiuto per accudire i propri figli, magari per portarli a scuola e seguirli anche una vola tornati a casa. Una possibilità che dà fiducia ma consente anche di risparmiare su doposcuola e baby-sitter. Anche se è necessario aumentare i servizi e l’assistenza sul territorio anche nelle aree più svantaggiate e isolate.

“Come nella migliore cultura e tradizione agricola – spiega la Coldiretti – la presenza degli anziani fra le mura di casa è quindi quasi sempre considerata un valor aggiunto all’interno di un welfare familiare che deve fare i conti sia con la gestione delle risorse economiche disponibili sia con quella del tempo e dei figli in situazioni dove molto spesso entrambi i genitori lavorano e sono fuori casa la maggior parte della giornata”.

“La presenza dei nonni – sottolinea la Coldiretti – è sempre più importante anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani verso abitudini più salutari nelle scuole e nelle case. Uno stile nutrizionale – ricorda Coldiretti – basato sui prodotti della dieta mediterranea come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito – continua Coldiretti – una speranza di vita tra le più alte a livello mondiale pari a 79,7 anni per gli uomini e 84,4 per le donne, anche se con la pandemia si è verificata una brusca inversione di tendenza”.

“ Insomma – conclude Elvira Leuzzi presidente dell’associazione pensionati della Calabria – un invecchiamento attivo e pertanto, come è stato rilevato nell’assemblea nazionale dei senior Coldiretti, la presenza degli anziani all’interno della famiglia si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini  e la solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale”.

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