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Indennità Covid 118, individuata soluzione allo studio dei Ministeri

Il Dipartimento della Regione Calabria sta studiando la possibile soluzione per sbloccare lo stallo e remunerare il lavoro prestato

di Sebastiano Plutino

Di seguito la nota del dipartimento Tutela della salute e servizi socio-sanitari della Regione Calabria. al lavoro per sbloccare la situazione sul mancato riconoscimento dell’indennità una tantum agli operatori del 118 che hanno prestato servizio durante l’emergenza Covid, a causa della mancata attuazione dell’accordo sindacale risalente al 2020.

“In merito alla questione del mancato riconoscimento dell’indennità una tantum al personale che ha prestato servizio nel 118 durante l’emergenza Covid, è doveroso precisare che la struttura commissariale, fin dal suo insediamento, ha adottato ogni iniziativa necessaria per risolvere la problematica relativa al mancato pagamento dell’indennità una tantum al personale del Servizio sanitario regionale”.

E’ quanto si legge in una nota del dipartimento Tutela della salute e servizi socio-sanitari della Regione Calabria. “In particolare – prosegue il comunicato – a fronte della mancata attuazione dell’accordo sindacale risalente al 2020, sono state individuate e stanziate risorse specifiche con provvedimenti, consentendo in tal modo di riconoscere la suddetta indennità a tutti i lavoratori dipendenti del Ssr. L’indennità è stata commisurata al livello di rischio della struttura in cui i lavoratori avevano prestato la propria attività lavorativa nel periodo emergenziale e ciò ha consentito di dare attuazione all’accordo per il personale dipendente del Ssr”.

“A seguito di tale procedura sottolinea la nota – sono stati poi adottati i decreti di trasferimento dei fondi a tutte le Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere della Regione. Relativamente al personale che presta servizio presso il 118 con rapporto di lavoro convenzionato, si è reso necessario invece predisporre uno specifico provvedimento, che è stato trasmesso ai Ministeri affiancanti per una preventiva valutazione”.

“La struttura commissariale – conclude la nota – ritiene di aver individuato un’adeguata soluzione del problema ma che ora è al vaglio dei ministeri della Salute e del Mef e ad esito della suddetta interlocuzione con i ministeri, verranno quindi adottati ulteriori provvedimenti da parte di questa struttura”.

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