Home » A Palmi l’omaggio a Enrico Caruso

A Palmi l’omaggio a Enrico Caruso

L'appuntamento, in programma il 18 febbraio, alle 21:15, al teatro comunale Manfroce di Palmi, nell'ambito della rassegna Synergia 47

di Sebastiano Plutino

La musica di Danilo Rea e la narrazione di Barbara Bovoli scandiranno un intenso omaggio al grande tenore, icona italiana nel mondo, Enrico Caruso, nella cornice del teatro comunale Nicola Antonio Manfroce di Palmi. Dopo essersi esibito sul prestigioso palcoscenico dell’Ariston a Sanremo, accompagnando Gino Paoli nel medley di tre pezzi indimenticabili – Una lunga storia d’amore, Sapore di sale e Il cielo in una stanza – il pianista di fama internazionale Danilo Rea sarà in Calabria per esibirsi, con l’attrice Barbara Bovoli, in uno spettacolo prodotto da Ergosum, con la regia di Alessandra Pizzi.

Questo il prossimo appuntamento in programma, sabato 18 febbraio alle ore 21:15, nell’ambito della rassegna Synergia 47, promossa dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, e finanziata nell’ambito dell’avviso pubblico Eventi culturali 2021 della Regione Calabria.

Un tributo emozionante alla riscoperta del genio e del talento di Enrico Caruso. Un racconto che inevitabilmente diventa anche un viaggio jazz che dalle arie celebri della grande Opera spazia fino agli autori del Novecento, alla canzone napoletana e al repertorio cantautoriale italiano, senza dimenticare la dedica, tra le più celebri e struggenti di sempre, rivoltagli da Lucio Dalla.

Un racconto originale affidato alle note sapienti di Danilo Rea e alla voce narrante di Barbara Bovoli,  attraverso lo sguardo e le emozioni della moglie di Enrico Caruso, Doroty Park. I testi sono tratti dal libro Canto D’Amore di Mary Di Michele. Le incisioni di vecchi vinili, che girano ancora sui piatti dei grammofoni da collezione senza che le opere risentano del tempo, saranno di ispirazione per Danilo Rea e per la sua  rivisitazione in chiave Jazz del genio musicale del grande tenore. Dal suo arrivo a New York, in quel tempio della musica che era il Metropolitan, sino al rientro a Sorrento, prima della sua morte avvenuta a Napoli nel 1921. «Una popstar ante litteram – ha detto Danilo Rea – nel modo in cui ha vissuto e attraversato il suo lavoro, tra produzioni discografiche, registrazioni e una vita senza troppe regole. Quando ha smesso di sentire da un orecchio, ha messo ancora più alla prova la sua voce, dunque un uomo che ha fatto della sofferenza la propria forza, grazie alla coscienza del talento. Ha saputo essere personaggio, un grande comunicatore che ha unito mondi, cantando a modo suo, a volte a dispetto dei puristi, spaziando con eclettismo tra forme e linguaggi musicali », ha sottolineato ancora Danilo Rea.

Danilo Rea nasce a Vicenza il 9 Agosto 1957, ma si trasferisce poco dopo a Roma con tutta la famiglia. La sua storia in musica nasce proprio là, a Roma, tra le pareti di casa sua, dove l’incanto per i vecchi vinili di Modugno. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma in pianoforte con il massimo dei voti e dove insegna nella cattedra di jazz fino al 2017. Studi classici, rock e pop influenzano la sua formazione e convergono attraverso il jazz, la sua vera passione, in uno stile inconfondibile e unico composto di due ingredienti fondamentali: melodia e improvvisazione.

 

Appena maggiorenne esordisce con lo storico Trio di Roma con Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto; parallelamente accompagna come pianista i più importanti cantautori italiani: Mina lo vuole prima ancora di Gino Paoli, ed entrambi gli restano fedeli negli anni, fino a oggi. Intanto collabora con Claudio Baglioni, Pino Daniele, Domenico Modugno, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Celentano.

Il suo talento lo porta ben presto ad affermarsi anche sulla scena internazionale e a suonare al fianco dei più grandi nomi del jazz come Chet Baker, Lee Konitz, Steve Grossman, Bob Berg, Phil Woods, Michael Brecker, Tony Oxley, Joe Lovano, Gato Barbieri, Aldo Romano, Brad Mehldau, Danilo Pérez, Michel Camilo, Luis Bacalov.

Barbara Bovoli nasce il 18 marzo 1983 a Lugo in provincia di Ravenna. Si forma alla scuola di Teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone e alla Scuola internazionale di Teatro Arsenale. Interpreta per la televisione Una mamma all’improvviso regia di Claudio Norza (2022) Noi regia Luca Ribuoli – Cattleya (2021) ed è molto attiva nel teatro. È stata Alcmena, Antigone, Valeria, Dafne, Dorina e anche Maria Antonietta, Luna e Desdemona. Tante le rappresentazioni teatrali e i monologhi di cui è stata protagonista e coprotagonista.

 

Potrebbe interessarti: