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Regione, Laghi: ddl su regolamentazione campi elettromagnetici

Su iniziativa di Laghi, depositata una proposta di legge per disciplina regionale impianti radioelettrici, coniugando sviluppo e salute

di Sebastiano Plutino

È stata depositata la proposta di legge, d’iniziativa del consigliere regionale Ferdinando Laghi, capogruppo di “De Magistris Presidente”, per una “Disciplina regionale in materia di impianti radioelettrici ai fini di un efficace sviluppo delle reti di telecomunicazioni in osservanza della tutela ambientale e sanitaria della popolazione”. Lo rende noto lo stesso consigliere regionale. “Si tratta – afferma Laghi – di una proposta per la regolamentazione dei campi elettromagnetici, argomento molto sentito e, da tempo, argomento di dibattito in tutta la regione, e non solo. Il tema incrocia il problema dello sviluppo digitale, supportato anche dal Pnrr, con quello della tutela della salute e dell’ambiente”. Nella relazione illustrativa al disegno di legge si spiega come “soprattutto negli ultimi anni si è assistito a un aumento, sia per numero che per varietà, di sorgenti di campi elettrici e magnetici (Cem) usati per scopi individuali, industriali e commerciali. Considerate le misure del Pnrr in cui trovano rilievo i progetti finalizzati allo sviluppo dei territori, anche attraverso misure di digitalizzazione”. “E’ necessario -sostiene Laghi – tener presente che questo sviluppo può essere realizzato in pieno con metodologie e processi armonizzati con le esigenze territoriali e in un’ottica di sostenibilità che, non penalizzando i servizi e le infrastrutture, puntino al minor impatto possibile per la popolazione e l’ambiente”. “Molti studi scientifici – sottolinea – hanno dimostrato che l’esposizione ai campi elettromagnetici generati da questi dispositivi può avere effetti nocivi per la salute e un discutibile impatto paesaggistico. La proposta di legge stabilisce le norme idonee a sostenere e promuovere lo sviluppo delle tecnologie digitali, concomitantemente alla prevenzione e alla tutela sanitaria dei lavoratori e delle lavoratrici negli ambienti di vita e di lavoro, nonché alla salvaguardia della collettività e, infine, alla tutela ambientale della nostra regione”. (ANSA).

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