Chi rinviene l’esplosivo al Comune di Reggio Calabria il 6 ottobre 2004 è il questore Vincenzo Speranza. Attraverso una serie di passaggi, che coinvolgono alcuni appartenenti al servizio di sicurezza militare, e in particolare Marco Mancini, possiamo affermare che chi cercava l’esplosivo sapeva perfettamente dove era stato collocato”. Lo ha detto il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo nel corso della requisitoria del processo “‘Ndrangheta stragista” che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria e che vede imputati il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, condannati in primo grado all’ergastolo per il duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo. Durante il suo intervento il magistrato si è soffermato sulla vicenda del tritolo trovato a Palazzo San Giorgio nel 2004 quando, stando alla sua ricostruzione, la componente riservata della ‘ndrangheta reggina avrebbe provocato la crisi politica al Comune all’epoca guidato da Giuseppe Scopelliti. “Gli stava facendo la crisi chi lo ha portato là”, ha detto Lombardo secondo cui, quando Scopelliti si rese conto di non potersi disallineare, arrivò il tritolo che consenti al politico di diventare “il terzo sindaco più amato d’Italia per molto tempo. Merito dell’esplosivo”. Il magistrato ha ricordato la relazione di servizio della questura su una “fonte fiduciaria” che indicava come organizzatore del finto attentato tale Giuseppe Schirinzi, noto estremista di destra promotore, in quegli anni, della manifestazione “La Regata di Ulisse”. “Per organizzare quella regata – ha detto Lombardo – il sindaco Scopelliti e la giunta comunale hanno riconosciuto un finanziamento pari a 700mila euro”. Soldi che “sono arrivati a Schirinzi il quale, invece di destinarli alla ‘Regata di Ulisse’, li ha prelevati tutti per destinarli non sappiamo a che cosa. Che cosa è stato pagato a Schirinzi con quei 700mila euro? Magari il fatto di aver collocato l’esplosivo e aver consentito al sindaco Scopelliti di acquisire visibilità nazionale e, quindi, la credibilità che aveva perso?”. Domani mattina proseguirà la requisitoria. Oggi fuori dalla Corte d’Appello è stata organizzato un sit-in di vicinanza al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo che chiederà la conferma dell’ergastolo per gli imputati Graviano e Filippone. (ANSA).
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