Questa mattina l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo, intervenendo a Omnibus su La7 nel dibattito sulla tragedia di Crotone con la parlamentare PD Lia Quartapelle e l’ex ministro degli interni Marco Minniti nel quale si parlava dell’interrogazione presentata dallo stesso Sofo alla Commissione europea per far luce sull’operato di Frontex in questa vicenda, ha richiamato l’attenzione sullo stato di emergenza in cui versano realtà come Crotone o Roccella Jonica, costrette a sobbarcarsi sulle spalle il peso della crisi migratoria. Si sta tentando di far polemica sul fatto che il premier Meloni non si sia ancora recato in loco – è la sintesi del ragionamento di Sofo – pur avendo mandato immediatamente il ministro Piantedosi, come se la necessità fosse quella di passerelle post-tragedie. Ma la necessità reale è quella di un sostegno quotidiano delle istituzioni a territori che da soli non si può pensare che gestiscano dei flussi incontrollati che stanno mettendo in difficoltà l’intera Europa. Per questo l’eurodeputato del partito di Giorgia Meloni ha spiegato di aver chiesto alla Commissione europea il potenziamento dell’attività di sorveglianza da parte dell’agenzia UE che si occupa di sorvegliare i confini, denunciando tuttavia l’azione portata avanti dalla sinistra a Bruxelles proprio per indebolire Frontex, addirittura ostacolandone l’autorizzazione all’erogazione delle risorse finanziare necessarie come accaduto ieri in commissione affari interni. Sofo ha rivendicato il cambio di passo che si sta registrando da parte della Commissione europea in seguito allo scontro politico innescato dal Governo sul caso Ocean Viking, ricordando la lettera congiunta a supporto dell’Italia firmata dai paesi che si affacciano sul Mediterrano per chiedere il superamento del criterio di primo approdo che scarica su aree come il Sud Italia l’onere di farsi campo profughi per tutto il continente e l’annuncio da parte della stessa Commissione di una nuova strategia operativa europea per il Mediterraneo centrale che finalmente inizia a farsi carico delle richieste avanzate da tempo da Fratelli d’Italia nell’ambito della riforma del Trattato di Dublino, ossia che sia tutta Europa e non solo i paesi del sud a prendersi carico dell’accoglienza, sistemi più efficaci di rimpatri, lotta più severa ai trafficanti di esseri umani e filtri esterni alle frontiere per selezionare chi ha diritto di asilo e chi no.
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