Sono 25 le famiglie che hanno accettato di far trasferire nel cimitero musulmano di Bologna le salme dei loro parenti deceduti nel naufragio di Cutro. Entro la serata sarà avviato il trasferimento verso il capoluogo emiliano delle prime 14 salme afgane. Domani ne partiranno altre 11 tra cui anche quella di un palestinese. I costi saranno tutti a carico dello Stato. Complessivamente, con le 7 salme trasferite ieri, saranno 32 le bare che lasceranno il Palamilone. All’interno ne restano 40 di cui 17 di afgani le cui famiglie hanno chiesto il trasferimento nel paese di origine. Altre famiglie hanno già contattato privatamente delle agenzie per trasferimenti in Paesi del Nord Europa: anche in questo caso il costo sarà a carico dell’Italia. Il sit in dei familiari delle vittime, comunque, prosegue in quanto, pur esprimendo soddisfazione per la notizia – che è stata data loro dal sindaco Vincenzo Voce su richiesta della Prefettura di Crotone – hanno chiesto impegni scritti. “Non ci fidiamo più dopo aver visto quanto accaduto stamani – ha detto Mohammad Haroon Faizi che nella tragedia ha perso la suocera ed il cognato – noi vogliamo dei documenti scritti di questo impegno dello Stato italiano. Se non mettono in pratica noi, attraverso la comunità afgana, allargheremo la protesta a tutta Italia e tutta Europa”. Nella decisione delle famiglie delle vittime decisivo è stato anche l’intervento del presidente della Comunità Islamica di Bologna Yassine Lafram che con una lettera inviata alla Prefettura di Crotone ha assicurato “l’impegno nella mia veste ufficiale, affinché venga data dignitosa sepoltura presso il cimitero islamico di Bologna e nel rispetto del rito funebre islamico, alle vittime del naufragio di Cutro, come richiesto dai familiari. Inoltre, mi impegno affinché i defunti rimangano seppelliti all’interno del cimitero islamico, e che negli anni non vengano né cremati né trasferiti al di fuori del perimetro del cimitero islamico di Bologna”. (ANSA).
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