Sono 487, tutti uomini, tra cui una quarantina di minori, sbarcati poco dopo le 00:30 a Crotone, dove sono arrivati su un peschereccio di 20 metri vecchio e malandato, che navigava in un mare forza 6. E’ stato scortato dalla Guardia Costiera una volta arrivato a due miglia da Capocolonna, dove era giunto con propulsione autonoma, nonostante le condizioni del mare difficili per una barca in pessime condizioni e sovraffollata. In vista dell’arrivo a Crotone, dove il mare si era rinforzato, l’imbarcazione è stata affiancata dal rimorchiatore “Alessandro Secondo” di Crotone che, come si dice in gergo, l’ha “presa a pacchetto” legandola sul proprio lato di dritta con delle cime. Probabilmente erano partiti da Tobruk in Libano circa 5 giorni fa. I migranti, tutti in salvo, sono stati condotti al centro di accoglienza di Sant’Anna.
584, di cui circa 70 donne e bambini, attraccati questa mattina al porto di Reggio Calabria, portati in salvo dalla nave Diciotti, classe Dattilo della Guardia Costiera dopo essere stati recuperati nel corso di tre diverse operazioni. Sul posto la Polizia di stato e la protezione civile per le procedure di identificazione, prima di trasferire le persone in parte nella scuola Boccioni di Gallico, sede del centro di primissima accoglienza e in parte al Cedir, negli ex locali della protezione civile. Le operazioni di sbarco sono iniziate pochi minuti fa sul molo di ponente del porto di Reggio Calabria. Due dei migranti sbarcati sono stati fatti salire in ambulanza e condotti in ospedale per accertamenti. Al porto della città dello Stretto è intervenuto anche personale di Frontex che, stando a quanto si è appreso, è venuto a raccogliere informazioni.
Questi i numeri delle ultime ore, che si vanno a sommare a quelli già gravissimi della tragedia di Cutro, nell’ambito della quale è stato recuperato questa mattina il 74esimo corpo: una bambina di 5 o 6 anni, trentesima minore e ventunesima compresa tra gli 0 e i 12 anni.
Non si fermano, gli sbarchi, e non si intimoriscono gli scafisti. Difficile dire a quante tragedie ancora bisognerà assistere prima di poter mettere un punto a questa emergenza umanitaria che interessa l’Italia e la Calabria in particolare. Oggi pomeriggio a Cutro la manifestazione sul luogo del naufargio promossa dalle dalle associazioni aderenti alla “Rete 26 Febbraio” per esprimere solidarietà alle vittime del naufragio e alle loro famiglie. Un altro tentativo di alzare la voce, senza nessuno che stia a sentire.